In attesa dell’asta per la vendita dell’area dei Riuniti, l’immensa struttura ospedaliera rimane vuota. Solo alcuni servizi come l’anagrafe, trasferita da pochi giorni al posto del vecchio Cups, ridonano un po’ di vita alla zona. La principale preoccupazione dell’amministrazione è garantire sicurezza come richiesto dai cittadini del quartiere. Negli ultimi giorni è partita una discussione informale sui social network per cercare di far rivivere i Riuniti prima della cessione definitiva ai privati. L’obiettivo è valorizzare un’area che appartiene alla storia di Bergamo. “Io continuo a ritenere che il campus universitario sarebbe stato l’ideale ma purtroppo proprio l’universita’ ritiene che ormai la politica del decentramento delle sedi sia vincente e non possiamo certo obbligarla a una scelta diversa e troppo onerosa ormai – spiega l’ex senatrice Alessandra Gallone, esponente di Fratelli d’Italia .. Temporaneamente si potrebbero trasferire le sedi di tutte quelle associazioni che ne hanno bisogno (penso per es. a quelle combattentistiche o a quelle che potrebbero anche occuparsi di un po’ di manutenzione). Comunque una cosa e’ certa. Qualcosa bisogna fare”.
Anche Mariangelo Cossolini, Coordinatore al prelievo e trapianto d’organi della provincia di Bergamo, una vita lavorativa all’interno delle mura dei Riuniti, prova a dare il suo contributo: “Si potrebbero organizzare eventi, nella bella stagione il giardino è molto ampio. C’è anche una sala consiliare per incontri culturali, l’auditorium dove si possono fare conferenze e convegni. La cucina, praticamente nuova, potrebbe essere data in uso per chi fa catering. Già con l’anagrafe al posto del vecchio Cups qualcosa sta rivivendo. Ci ho lavorato per trent’anni e sono disponibile a dare una mano. Naturalmente bisogna verificare se è fattibile con l’amministrazione e con la direzione ospedaliera alla quale proverò a lanciare la proposta”.
commenta