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Bergamo

Collegio Sant’Alessandro Premio al ministro Terzi ma scoppia la polemica

Il premio ex allievi del collegio Sant’Alessandro al ministro Giulio Terzi di Sant’Agata. Ma scoppia la polemica a causa della gestione del caso marò. Un ex allievo: "A me rimane l'impressione che il premio ex-allievi meriti di meglio".

Il premio ex allievi del collegio Sant’Alessandro al ministro Giulio Terzi di Sant’Agata. La notizia è stata inoltrata via mail ad alcuni ex studenti della rinomata scuola bergamasca, frequentata anche dal ministro del governo Monti, bergamasco di Brembate Sopra, nell’occhio del ciclone a causa della gestione del caso marò. I due ufficiali sono stati riportati in India dopo che il ministro aveva annunciato che sarebbero rimasti in Italia. Risultato: trattativa ancor più complicata e figuraccia internazionale. Non si sprecano le critiche nei confronti di Terzi, anche da parte di molti ex compagni di scuola.

Ecco una lettera che esprime tutta la perplessità per il premio conferito all’ex alunno eccellente.

Caro Prof,

un po’ per la mia eta’, un po’ per la mia esperienza di vita, mi sto convincendo che il vero valore si celi molto spesso dietro la normalita’, la battaglia quotidiana, piu’ che nei titoli altisonanti. Perche’ questa premessa? Perche’ e’ ferma in me la convinzione che esistano ex-allievi che combattono battaglie quotidiane lontane dai riflettori e dai giornali che siano ben piu’ valide di quelle del nostro Ministro degli Esteri che, per dirla con un eufemismo, ha gestito la questione maro’ in modo molto discutibile. E non parlo da Italiano all’estero che si sente la solita etichetta di inaffidabile. Parlo di un pasticcio diplomatico che poteva essere gestito in modo straordinario e che invece e’ stato un disastro, di cui il nostro premiato ex-allievo e’ responsabile.

Abbiamo un Paese, l’India, che esercita la pena di morte. Io vivo in un Paese che ha la pena di morte e lo ritengo un vuluns enorme in una democrazia molto condivisibile sotto tanti punti di vista. Ma l’India trattiene – probabilmente illegalmente – due maro’ colpevoli solo di aver fatto il loro dovere. E questi rischiano la pena di morte. Non era il caso di trattenere i due soldati in Italia sulla base del fatto che l’Italia ripugna la pena di morte come metodo di amministrazione della giustizia? Non avremmo trascinato con noi tutta la Comunita’ Europea, costringendola a schierarsi dalla nostra parte????

Invece no: sotterfugi ridicoli, parole date e rimangiate, ecc ecc. E ora si pretende che ci sia una garanzia che il governo indiano nega, quando di questa garanzia si poteva fare un punto di rivendicazione di diritti umani. Ok, premiamo il nostro Ministro, ma a me rimane l’impressione che il premio ex-allievi meriti di meglio. La sostanza prevalga sulla forma.

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