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La crisi

Disoccupato, giovane e prestante: gigolò per sopravvivere

Marco, 28 anni, per anni magazziniere in Val Seriana rimasto senza lavoro ha scelto di prostituirsi: "Per me questo è a tutti gli effetti un lavoro. E devo farlo bene: la cliente ha sempre ragione”.

Un biglietto da block notes nella buca delle lettere con un messaggio semplice ed esplicito: “Mark 28 anni, fisico palestrato offresi come accompagnatore per signore/ signorine economicamente abbienti info…”.

Il numero di cellulare lo omettiamo, ma Mark risponde e svela un mondo spesso ignorato.

Mark è un nome d’arte o è il tuo vero nome?

“Il mio vero nome è Marco, diciamo che Mark è il nome d’arte. Me lo sono inventato perché credo piaccia di più. Fa sognare, evoca un paese straniero”.

Quanti anni hai e di dove sei?

“Ho 28 anni e sono di Colzate”.

Come nasce questa attività?

“Ho fatto sempre il magazziniere. Poi con la crisi mi sono adattato a fare volantinaggio. Ma è un lavoro a chiamata e spesso, ultimamente, rimango disoccupato. E così, con un mio amico 25enne, abbiamo pensato di offrirci alle donne dietro un compenso economico. Due anni fa avevo visto dei biglietti simili su dei lampioni a Rimini, erano dei ragazzi che per arrotondare e affrontare le spese dell’Università si concedevano per denaro”.

Questo numero di cellulare è il tuo personale oppure ne hai uno riservato per le clienti?

“No, questo è il mio personale. Non trovo nulla di scandaloso in quello che faccio”.

Fai il gigolò?

“Sì, e non vedo nulla di male”.

Come funziona? Ricevi telefonate e poi?

“Dipende dalla cliente. Può essere la compagnia per una cena, per la compagnia della serata e se poi piaccio alla cliente c’è un seguito”.

Un seguito?

“Sì, faccio sesso a pagamento”.

Ho visto che ti rivolgi a signore e signorine abbienti: è perché hai tariffe alte?

“No. Tutto dipende dalla cliente. Diciamo che parto dai 50 euro in su”.

Il "su" dove arriva?

“Dipende dalla disponibilità economica della cliente, di quanto è rimasta soddisfatta. Questo conta tantissimo”.

Perché se una signora non fosse soddisfatta…

“Non paga. Se dopo una sera trascorsa in mia compagnia e dopo aver fatto sesso a lei non è piaciuto non chiedo denaro”.

Perché? C’è una ragione particolare?

“Sì, la cliente va sempre soddisfatta, ha sempre ragione. Per me questo è a tutti gli effetti un lavoro. E devo farlo bene”.

Quanti anni hanno le tue clienti?

"Non ho nessun problema o limite di età, purchè siano maggiorenni".

Con il tuo amico dividi la clientela?

“No. Però diciamo che se una cliente ci proponesse una notte a tre, non avrei nessun problema. Sono abbastanza aperto”.

Non hai vergogna?

“No”.

Hai ricevuto telefonate e richieste anche da uomini?

“Sì. La prima telefonata è stata proprio di un uomo. Ma non li voglio”.

Osservo il tuo biglietto ed è fatto in modo artigianale, non è un biglietto da visita. Perché questa scelta?

“Volevo essere più diretto, meno impersonale. Sono foglietti di un block notes, da l’idea di un invito. Li ho scritti e distribuiti. Se interessano le offerte di un supermercato ho pensato che poteva interessare anche una notte in mia compagnia”.

Hai molte clienti?

“Per ora no. Ma conto di farmi conoscere. Per me è un lavoro come un altro, ho un bel fisico perché nel tempo libero faccio palestra. Perché non sfruttare questa opportunità?”

In bocca al lupo.

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