Un addio straziante quello che Qualino e tutto l’Alto Sebino ha tributato a Giulio Amighetti, il biker 25enne trovato cadavere dopo quattro giorni di ricerche. Una settimana fa, venerdì 15 marzo, Giulio è salito in sella alla sua bicicletta, una Specialized Camber, ed è uscito per un allenamento. Non è più tornato a casa. Lo hanno trovato cadavere, dopo quattro giorni di ricerche, ai piedi di un dirupo in Val Gola.
Una settimana dopo, venerdì 22 marzo, migliaia di persone si sono radunate alla chiesa parrocchiale di Qualino, una frazione di Costa Volpino. Sulla chiara bara un cuscino di rose bianche con il saluto dei genitori e delle due sorelle.
Il feretro è stato portato in spalla in chiesa da un gruppo di giovani del paese. Tutti hanno voluto dare l’ultimo saluto a Giulio: i coetanei, gli scout, anziani e bambini. Nessuno ha voluto mancare. Durante le esequie un ragazzo di vent’anni ha accusato un malore.
Nella chiesa parrocchiale di Qualino, accanto alla bara erano presenti i volontari della Protezione civile e del soccorso alpino che nei giorni scorsi si erano spesi in lunghissime e difficili operazioni di ricerca.
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