Mentre si apre la giornata di Beppe Grillo al Quirinale per le consultazioni col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul nuovo Governo, si è chiuso con il perdono il "processo" ai senatori grillini che hanno votato Pietro Grasso. Sembra proprio che non andranno incontro a nessuna sanzione. Nonostante le sfuriate di Grillo.
Nella sala della Regina di Montecitorio, mercoledì si è svolto una sorta di processo ai "dissidenti". Incontro a porte chiuse e senza diretta streaming, ché i panni sporchi si lavano in famiglia.
Tra i senatori sembra prevalere infatti la linea misericordiosa. Nei giorni scorsi il capogruppo Vito Crimi ha dichiarato di non voler "crocifiggere" nessuno. Il coordinatore della comunicazione del M5S al Senato, Claudio Messora, aveva minimizzato il "tradimento", perché "sono ragazzi".
E poi c’è il regolamento delle espulsioni che prevede che i gruppi possano proporle agli iscritti che sul web avranno poi l’ultima parola.
A ciò si aggiunge che le eventuali dimissioni dei parlamentari dovrebbero comunque essere ratificate dalle Camere con un voto in Aula.
Insomma, un processo complesso in un momento delicato, con le consultazioni che incombono.
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