Marina Zanelli, pensionata, non ha ricevuto la pensione di novembre, dicembre e la tredicesima. Chiede aiuto all’Inps e scopre che qualcuno ha riscosso a suo nome gli assegni in banca. Ora la denuncia, ma il caso non si è ancora risolto.
Con questa mia lettera voglio segnalare e rendere pubblica la non riscossione da parte mia delle rate di pensione relative al mese di novembre e dicembre e della tredicesima 2012. Dovendo risolvere questo mio problema, non ancora risolto ho scoperto che non sono l’unico caso. I fatti: nel 2012 ho dato mandato all’Inps di Bergamo di accreditarmi la pensione, non più sul conto corrente bancario, ma sul conto corrente postale (ho chiuso il conto bancario perchè non davano più interessi e le spese di tenuta conto erano esose). Un operatore Inps anzichè indicare conto corrente, ha indicato libretto di risparmio.
Questo errore ha comportato la non corresponsione di 5 mensilità di pensione del 2012 (aprile-maggio-giugno-luglio-agosto); mensilità recuperate dopo varie peripezie.
Corretto l’errore, l’Inps mi ha regolarmente versato su conto corrente postale le rate di settembre e ottobre 2012. Sospiro di sollievo!
Oh, problema risolto? No, controllo l’estratto conto e vedo che mi mancano le rate di novembre e dicembre e la tredicesima 2012. Nuovo interessamento da parte mia e dell’operatrice delle poste. Inviate diverse e-mail all’Inps che risponde dicendo che mi sarebbero arrivati due assegni circolari per posta, che avevano dato ordine in data 20 febbraio alla Banca Popolare di Bergamo sede centrale di emetterli e spedirli. Mi hanno anche detto che, se entro 2 o 3 settimane non li avessi ricevuti, avrei dovuto recarmi alla sede Inps e fare denuncia di mancato ricevimento. Martedì 19 marzo scorso, mi reco all’Inps, riesco a parlare con una responsabile, faccio di nuovo presente il problema, l’operatrice ricerca la mia posizione, la trova e mi chiede di attendere in linea che avrebbe sentito la Banca, perchè mi riconferma che l’Inps aveva emesso l’ordine di pagamento il 20 febbraio.
Aspetto e sorpresa delle sorprese quando riprende la comunicazione con me mi informa che la Banca le ha riferito che un assegno era stato riscosso. Eh! Faccio denuncia all’Inps di mancato ricevimento e il funzionario nel frattempo mi spiega la prassi: dopo la mia denuncia all’Inps, l’Inps chiede alla banca la documentazione dell’assegno riscosso e che appena in loro possesso mi contatteranno perchè dovrò recarmi di nuovo da loro per firmare il disconoscimento della firma. Dopo di che, salvo nuovi inghippi, l’Inps metterà in pagamento, questa volta su conto corrente, come da mie disposizioni , l’importo delle rate di pensione mancanti.
Già che ero in Bergamo, sempre ieri mattina, passo alla tesoreria della Banca Popolare di Bergamo sede centrale e scopro che l’assegno riscosso, dal ladro, è quello di 3.000 euro, mentre l’altro assegno di 182 euro risulta emesso, ma non riscosso. Sono sconcertata per il mal funzionamento dell’Inps, per i disagi da me subiti, ma soprattutto sono rammaricata perchè ho poche speranze che riescano a trovare chi si è messo in tasca le mie tre rate di pensione che l’Inps (o meglio i cittadini che pagano le tasse) devono pagare due volte.
Mi sono chiesta chi sapeva dei miei assegni? Mi sono risposta:"L’Inps e la Banca Popolare di Bergamo". Ho la sensazione che i miei assegni non siano mai stati spediti.
Marina Zanelli
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