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La polemica

Bottanuco, No inceneritore Nasce un comitato contro l’impianto di Filago

I consiglieri di minoranza di Bottanuco hanno dato vita ad un gruppo per bloccare l’ampliamento del termovalorizzatore del paese vicino. L’obiettivo è un referendum per chiedere il parere alla cittadinanza.

Tiene ancora banco a Bottanuco il caso del termovalorizzatore di Filago. I consiglieri di opposizione delle liste “Generazione Giovani. Bottanuco e Cerro” e “Per il tuo Comune. Forti insieme” hanno formato un comitato con l’obiettivo di promuovere un referendum sul progetto di ampliamento dell’inceneritore di Filago.

Nei mesi scorsi, ai residenti, era stato recapitato un volantino che esprimeva il parere contrario della minoranza riguardo al progetto di ampliamento del termovalorizzatore e in cui si prospettava la possibilità di un referendum per ascoltare il parere della cittadinanza. I coordinatori del comitato sono Diego Pagnoncelli di “Generazione Giovani” e Federico Corbetta della lista “Per il tuo Comune”.

L’obiettivo è quello di informare la cittadinanza sui motivi del no, attraverso la diffusione di opuscoli e l’organizzazione di manifestazioni ed eventi che sensibilizzino la cittadinanza su questo spinoso tema. Nelle prossime settimane, inoltre, gli i dissidenti sottoporranno al sindaco la richiesta di organizzazione di un referendum, che sarà poi discussa in consiglio comunale.

Martedì 26 febbraio si era tenuta, all’auditorium comunale di Bottanuco, un’assemblea informativa che aveva presentato i risultati del gruppo di lavoro del Consorzio ATS, guidato da Roberto Carrara. La scorsa settimana, nel corso della Conferenza dei Servizi, convocata nella sede della giunta regionale, il sindaco di Bottanuco, Sergio Mariani, e quello di Filago, Massimo Zonca, hanno espresso parere favorevole all’ampliamento dell’inceneritore, vincolando però il loro consenso all’obbligo da parte di Ecolombardia4 di installare sistemi di abbattimento delle emissioni. Contrario, invece, il primo cittadino di Madone, Maurizio Cavagna. La decisione definitiva, tuttavia, dovrà essere presa a livello regionale, tenendo conto delle valutazioni fatte da Arpa e Asl.

Roberta Salvi

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