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Consiglio comunale

Dopo i pasticci via libera al nuovo bando Europan

Il Consiglio comunale dà il via libera al nuovo bando per la vendita dell'area Europan, già aggiudicata all'immobiliare Agatonisi nell'agosto 2012 revocato per disguidi contrattuali che hanno portato la società a minacciare una causa al Comune.

Il Consiglio comunale dà il via libera al nuovo bando per la vendita dell’area Europan, già aggiudicata all’immobiliare Agatonisi nell’agosto 2012 revocato per disguidi contrattuali che hanno portato la società a minacciare una causa al Comune. Al centro della diatriba l’individuazione dell’area in cui destinare il luna park, ora in carico all’amministrazione grazie alle modifiche introdotte con il nuovo documento. Nelle prossime settimane verranno presentate le offerte su una base d’asta rialzata a 6 milioni e 830 mila euro, l’area sarà poi rivenduta. Grazie a questa operazione le casse comunali potranno prendere una boccata d’ossigeno. “Abbiamo deciso di seguire la strada B – spiega Tentorio – ci accolleremo l’onere di natura urbanistica. Abbiamo 100 milioni di euro bloccati, noi come altri enti locali gravati dal peso dei tagli”. “Questa vendita servirà a garantire le opere pubbliche – spiega Alberto Ribolla -. L’area più consona per il luna park sarebbe quella del piazzale della fiera. Le aree verdi non si toccano: no Martinella, no Boccaleone”. L’opposizione ha convinto la maggioranza a modificare la scadenza legata all’individuazione dell’area: non più il 31 ottobre 2014, come previsto, ma alla fine del mandato in corso. “L’amministrazione perde un sacco di soldi comunque – commenta Marco Brembilla, Pd – perché deve attrezzare la nuova area con notevoli spese. Secondo i nostri calcoli la cifra si aggira sui 2 milioni di euro. La Giunta deve prendersi la responsabilità di trovare una nuova area”. “Non sono riusciti i privati a trovare il nuovo spazio per il luna park, figuriamoci il comune – gli fa eco Simone Paganoni, lista Bruni -. Sarà difficile se non occupando uno spazio verde”. Per Fausto Amorino, Sinistra ecologia e libertà, è un “tentativo di sistemare un pasticcio che ne causa uno più grosso”. Anche secondo Roberto Bruni “il prezzo su base d’asta non convince, perché non tiene conto dell’onere che erano in carico all’operatore”. Nonostante i dubbi dell’opposizione la delibera viene approvata con i voti favorevoli della maggioranza.

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