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Partito democartcio

Martina: “Un peccato Occasione mancata per la Lombardia”

Maurizio Martina, segretario del Partito Democratico della Lombardia, commenta la sconfitta alle elezioni regionali: "Rimane l'amarezza per un'impresa che non è riuscita per poco, anche se il Pd è il primo partito in lombardia e in molte province".

Il 36° piano di Palazzo Lombardia sfugge per poco. Cinque punti o cinque piani, poco conta. È come se il centrosinistra avesse rincorso l’autobus per diciotto anni, l’abbia finalmente preso, sia arrivato all’ultimo e per il rotto della cuffia l’ascensore si fermasse lì: al 31° piano.

“È un peccato, un’occasione mancata” afferma con voce sconsolata Maurizio Martina, segretario del Pd della Lombardia, già consigliere regionale e largamente in testa alle preferenze per il nuovo ingresso al Pirellone.

Prima la sconfitta al Senato, poi il mancato sfondamento alla Camera e oggi il Pirellone che si allontana, di poco ma si allontana. Che cosa succede al Pd?

“È difficile fare analisi così a caldo mentre gli scrutini sono ancora in corso, ci vorrebbe un momento di riflessione. Certo i risultati al Senato e alla Camera sono ben al di sotto delle nostre aspettative. Non mi consolo con il dato che il Pd sia il primo partito in Lombardia e nelle sue province. Purtroppo il binomio Lega e Pdl è riuscito a staccarci, ma rimane un binomio fragile e con pochi punti in comune. In Lombardia con Patto Civico abbiamo lavorato bene i risultati elettorali ci confermano il nostro impegno. E un vero peccato, un’occasione persa per la Lombardia. Bastava poco per giocarsela. Rimane l’amarezza, un’impresa che non è riuscita per poco”.

Quali sono gli elementi che hanno giocato contro?

Credo che l’election-day non ci abbia aiutato. Il voto per il rinnovo del Parlamento ha distratto l’attenzione dei cittadini sul progetto del Patto Civico. Anche se devo rimarcare che a Bergamo città e in molte province abbiamo recuperato molto bene”.

Osservando gli esiti delle urne si comprende che i cittadini lombardi che sostenevano Scelta Civica a Roma, abbiano puntato al voto disgiunto sulla Regione per scegliere Ambrosoli e non Albertini.

“Umberto Ambrosoli era il candidato con il miglior profilo, scelto con le primarie e che ha saputo raccogliere attorno a se molti consensi nella società civile. Spiace che i grillini non abbiano fatto lo stesso ragionamento in uno scenario cruciale come quello lombardo, favorendo così la vittoria di un candidato che è ben lontano dalle loro posizioni e dalle loro battaglie. E questo devo dire che mi spiace molto perché le istanze portate avanti dal Movimento 5 stelle erano anche le nostre”.

E’ finita, come giudica con il senno di poi il duello Ambrosoli-Maroni?

Maroni partiva in vantaggio anche grazie ad una visibilità nazionale e la Lega si è giocata il tutto per tutto per prendersi la Lombardia. Credo che ora sarà impegnata ad assicurare al Pdl tutte le promesse fatte per l’appoggio avuto in regione”.

Maroni ha appena detto che con Ambrosoli ci potrà essere un “governassimo” per il bene del territorio. Che cosa ne pensa?

“Non credo che ci saranno patti con la Lega o il Pdl. In campagna elettorale abbiamo preso con i cittadini Lombardi impegni ai quali terremo fede anche perché molto lontani dalle istanze della Lega”.

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