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Alta val seriana

Ad Ardesio nuovo allestimento del Museo Etnografico

Sabato 16 febbraio viene inaugurato MEtA il Museo che conserva la memoria della valle e che il comune di Ardesio ha deciso di riportare agli antichi splendori.

Sabato 16 febbraio alle 16.30 viene inaugurato MEtA, il nuovo allestimento del Museo Etnografico Alta Val Seriana nella sede di Piazza Monte Grappa ad Ardesio.

L’amministrazione comunale di Ardesio ha deciso di riportare agli antichi splendori e di dare nuova luce al museo affidando il nuovo allestimento alla “Cooperativa Verde – sezione culturale Artelier” con un nuovo nome del Museo “MEtA” (Museo Etnografico Alta Valle Seriana).

Parallelamente viene ideato il nuovo logo e programmati i laboratori didattici per le scuole.

Il museo etnografico dell’Alta Valle Seriana è nato nel 1982. Il museo in origine trovò la sua collocazione presso la Piazza del Santuario, nell’antico edificio ristrutturato chiamato “casa del pellegrino”.

I principali fautori del museo sono stati: il sindaco Guido Fornoni, l’assessore alla cultura Elisabetta Fornoni, il geologo dott. Daniele Ravagnani che diresse il museo dalla nascita fino al 1995, Luigi Furia di Gorno, Giampietro Olivari, il sindaco Attilio Bigoni e la signora Claudia Zucchelli. Luigi Furia oltre che occuparsi degli allestimenti curò le prime pubblicazioni: “Miniere e minatori, Filatura e tessitura d’altri tempi”, “I Carbonai e i Boscaioli”. L’allestimento e la pubblicazione della quinta e sesta sezione, denominate “La casa Rurale” ambientata nell’antico edificio di via Tasso e “La calchera” antico processo di produzione della calce, allestito nel parco fluviale (museo diffuso), sono state attuate dall’allora sindaco Guido Fornoni con la collaborazione del Prof. Angelo Pasini (in seguito curatore del Museo) e del Prof. Martino Bana.

Sono decine, forse centinaia, le persone che hanno contribuito alla costruzione del museo tramite la donazione di oggetti e collaborando all’allestimento.

La provenienza della collezione è stata reperita per la maggior parte nei comuni dell’alta Valle Seriana e Valle di Scalve, tramite recupero di pezzi da più campagne di ricerca. Significativa la raccolta sulle miniere da parte del prof Luigi Furia e l’acquisizione dell’ufficio tecnico delle miniere della valle del Riso da parte del dott. Ravagnani.

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