Giudizio:
* era meglio risparmiare i soldi e andare al cinema
** se non ho proprio altro da ascoltare…
*** niente male!
**** da tempo non sentivo niente del genere
***** aiuto! Non mi esce più dalla testa
ARTISTA: Pino Daniele
TITOLO: Tutta n’ata Storia – Live in Napoli
GIUDIZIO: ***1/2
Esce all’improvviso questa splendida registrazione di un concerto tenutosi a Napoli, in Piazza Plebiscito, e trasmesso dalla RAI, che celebra la carriera di uno degli artisti italiani che amo di più.
Per la verità questo sentimento l’ho nutrito soprattutto per il “primo Pino” essendomi invece da lui allontanato nella seconda parte della carriera dove la ricerca del brano facile, da primato in classifica, pareva essere diventato l’unico criterio di selezione di quanto proporre.
Però il “primo Pino” quello che faceva della sperimentazione, della scelta di musicisti di primaria qualità, della ricerca di sonorità che spaziavano dal blues al jazz, al folk, i suoi tratti distintivi, l’ho sempre trovato magnifico.
Mi sono perso il concerto al Palacreberg dell’anno scorso, ma chi c’era mi ha parlato di un grande spettacolo e di musicisti superbi contribuendo così a riaccendere il mio interesse verso l’artista e la speranza di un disco che ricordasse in qualche modo la folgorante carriera dei primi anni.
Quindi potete immaginare quale sia stata la mia felicità nell’avere a disposizione questa raccolta che racchiude alcuni dei principali successi dell’artista napoletano e riunisce tutti i principali musicisti che negli anni hanno collaborato con lui. Ne è sortito un risultato complessivo di grande valore neppure scalfito dalla presenza, a volte eccessiva, del vociare del pubblico che già in passato aveva rovinato dei lavori pregevoli come il live di Ligabue.
Partecipano alla registrazione uno stuolo di artisti che rendono omaggio al maestro, come gli Avion Travel, Irene Grandi, Giorgia, mentre l’esibizione di altri, come Gigi D’Alessio, è stata (forse opportunamente) tagliata.
Folgorante è l’inizio con la riproposizione di A Testa in Giù, con il suo ritmo sincopato, il suo spaziare nei lidi del jazz – rock e la melodia di grande impatto che anticipa uno dei più bei brani, per me, di tutta la musica italiana ovvero Quanno Chiove, che nonostante gli anni non ha perso nulla del suo fascino. Il coro che accompagna l’esibizione (questa volta emozionante e non fastidioso) mi dimostra che non sono il solo a pensare quanto appena scritto.
L’atmosfera creata ha una coda in Terra Mia, un brano fortemente radicato nella tradizione partenopea cui giova la presenza degli Avion Travel e che desta emozione. Ma ecco un altro boato impressionante non appena Pino Daniele presenta Tullio de Piscopo, Toni Esposito, Rino Zurzolo, ovvero la sezione ritmica dei primi dischi e Joe Amoruso, tastierista, e parte una versione al fulmicotone di Yes I Know My Way, trascinante, con inserti strumentali che dimostrano, qualora ve ne fosse bisogno, la statura artistica dei musicisti appena elencati. Da cineteca (scusa Pap l’intromissione)!
Il clima di allegria prosegue con Ma Che ho, uno dei brani più spensierati del nostro, cantato con il pubblico all’unisono. Melodia splendida, esecuzione mostruosa, coda strumentale, altro capolavoro.
Cambia il ritmo con Io vivo come te, poche note di piano, ritmo rallentato e coro del pubblico. Il brano di per sé non lo trovo pari a quelli sino a qui raccontati ma l’atmosfera è bella e alcune parti strumentali migliorano l’insieme.
Si torna al classico con Chi Tienne o mare e qui James Senese la fa da padrone con quel sax che è l’espressione di tutti i sentimenti del sud. Melodia meravigliosa e un’interpretazione di Pino, a suo completo agio, ne fanno uno dei momenti più emozionanti del concerto.
Sprazzi di funk sono quelli che ornano Anema e Core, trascinante, dotata di grande ritmo, che lascia il passo a Dubbi non ho, un brano della seconda carriera di Pino, anche se uno dei più riusciti, con una melodia che “prende” e un ritornello di quelli che non abbandonano più la testa.
E visto che siamo in fase romantica, cosa meglio di Se Mi vuoi, cantata in duo con Irene Grandi, per scaldare i cuori e probabilmente far accendere tutti i telefonini (con gli accendini non si usa più) presenti al concerto. La versione è bella e intensa e anche Irene non è niente male nella parte.
Fuori una pretendente al trono della musica italiana ecco arrivare una delle regine, ovvero Giorgia, che contribuisce con le sue indubbie doti a regalare una grande versione di Vento di Passione, un brano che non ha dimenticato le origini di Pino e l’intera tradizione della canzone italiana e di quella napoletana in particolare. Un brano di grande atmosfera, rarefatto, con una grande chitarra che sottolinea i principali passaggi. Una voce, quella di Giorgia, veramente unica.
Non si torna indietro è, tutto sommato, trascurabile, mentre l’inedito Another Dimension, come dal titolo appunto, dovrebbe segnare una diversa direzione dell’arte del nostro. Il brano ha venature soul, ed è contrappuntato dalla presenza di voci femminili di grande impatto e una chitarra elettrica che dimostra che Pino non è solo un cantante e un autore di livello ma anche un grande strumentista.
La conclusione è affidata alla ripresa di Yes I know…, questa volta eseguita con la presenza sul palco di tutti i musicisti che hanno partecipato all’evento ed è un caleidoscopio di colori, di ritmi, di sfumature, con tutto il pubblico in piedi che balla e la fantasia e la creatività che non hanno più limiti e barriere.
Un finale degno di un grande disco, divertente, allegro che sono sicuro piacerà, emozionerà e farà ballare.
DA SCARICARE (se proprio non volete ascoltare tutto il disco): Yes I Know My Way
SE NON TI BASTA ASCOLTA ANCHE :
Pino Daniele – Vai Mo’
Weather Report – 8:30
Giorgia – MTV Unplugged
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