Il sindaco di Solza Carla Rocca ha presentato ricorso alla commissione dei garanti del Partito democratico contro la composizione delle liste per le elezioni politiche.
Lunedì sera la direzione nazionale del partito ha dato l’ok ai nomi da inserire nelle circoscrizioni Lombardia 2 alla Camera e nella lista unica generale per il Senato. In quest’ultima il primo bergamasco è Giorgio Gori, inserito al 23esimo posto, con poche chanches di essere eletto. Come mai nessun esponente orobico è stato inserito in posizioni più alte? E’ la domanda che si è posta il primo cittadino del Comune dell’Isola, giunta quinta alle primarie dei parlamentari. Secondo le previsioni Bergamo avrebbe dovuto schierare un esponente tra il sesto e l’ottavo posto, come avvenuto anche in passato. Invece la candidatura è saltata in favore di politici di altre province. D’altro canto la Bergamasca è molto rappresentata alla Camera con Elena Carnevali, Giovanni Sanga e Beppe Guerini in posizioni eleggibili.
Antonio Misiani, tesoriere nazionale del partito, è stato inserito al terzo posto, tra i nomi indicati direttamente da Pierluigi Bersani e dalla segreteria nazionale. I conti tornano quindi? Un solo posto al Senato per averne di più alla Camera? Sembra di no. Perché, ad esempio, Brescia ha avuto il capolista al Senato, Massimo Mucchetti, più altri due esponenti in posizioni eleggibili: Paolo Corsini, al quinto posto, e Giovanna Benini al ventesimo posto. E alla Camera altri quattro in posizioni eleggibili: Miriam Cominelli seconda, ottavo Alfredo Bazoli, al quattordicesimo posto Marina Berlinghieri e al ventesimo il senatore uscente Guido Galperti. Il sospetto è che la scelta della direzione nazionale sia stata fatta anche per rendere meno agevole l’elezione di esponenti legati a Matteo Renzi. Vedi alla voce Giorgio Gori.
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