Il quadro dell’alleanza di centrodestra in Lombardia è ancora tutto da definire. Il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani ha definito la candidatura di Gabriele Albertini “incompatibile” con il partito. Silvio Berlusconi spinge per l’accordo con la Lega Nord, ma quest’ultima sembra restìa ad accettare le avances dell’ex premier. Roberto Maroni anche dal palco della Bèrghem Frècc non ha risparmiato parole di fuoco nei confronti degli esponenti del Pdl, da Formigoni a Zambetti. E anche il popolo leghista sembra essere stufo di dover giustificare Ruby, le Olgettine e le cene di Arcore.
A Bergamo sul fronte Pdl è ancora ufficialmente tutto fermo. Non sono in programma coordinamenti, direzioni, riunioni formali. I nomi dei candidati si muovo solo sottotraccia in attesa di capire chi sostiene chi. Il coordinatore provinciale Angelo Capelli sfodera calma serafica anche se non risparmia qualche frecciata al Carroccio. “Finché non sono chiare le alleanze, definite a livello nazione, ogni riflessione è prematura. Non abbiamo preso decisioni sulle candidature. Se preferisco sostenere Albertini o Maroni? Non è importante quello che penso io. Io vedo solo che la Lega Nord si sta muovendo in totale autonomia come se non avesse mai governato con noi a livello regionale e nazionale. Molti argomenti sono trattati strumentalmente. Non dimentichiamo che molte leggi criticate da loro sono state firmate da ministri come Calderoli. Secondo me con questa logica della trattativa ad oltranza cercano di spuntare il risultato più alto. D’altronde è una modalità di lavoro consueta per il Carroccio. Noi con loro non abbiamo nessun problema, a meno che non li vogliano creare. Non penso che la Lega abbia argomenti diversi da quelli che hanno caratterizzato il buon governo della Lombardia del Popolo della Libertà”.
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