Sono entusiasti, un po’ sorpresi, ma con tanta voglia di iniziare una nuova avventura: sono Simona Bonaldi, Marina Rodeschini e Giulio Pandini, nominati nel nuovo e rinnovato Consiglio di amministrazione dell’Università di Bergamo dal rettore Stefano Paleari.
Scelti tra 20 candidati di alto profilo i nuovi membri del Cda di ateneo vengono tutti dal mondo dell’imprenditoria locale: Simona Bonaldi è amministratore delegato del Gruppo Bonaldi, Marina Rodeschini è ai vertici dell’omonima azienda di famiglia e Giulio Pandini è presidente del cda e direttore tecnico della Pandini srl, impresa edile di costruzioni.
“Ho presentato la mia candidatura perché ero interessata all’esperienza, soprattutto per il ruolo che l’Università di Bergamo ha sul nostro territorio – ha commentato Marina Rodeschini – In un primo momento vedendo la lista dei candidati, piena di nomi eccellenti e di prestigio, mai mi sarei aspetta di essere selezionata: da una parte sono molto contenta, dall’altra un po’ intimidita. Spero di portare la mia esperienza, soprattutto quella maturata in campo internazionale, in cambio, da imprenditore, potrò conoscere un nuovo ambito e ne uscirò sicuramente arricchita”.
Sorpresa dalla nomina un’altra donna, Simona Bonaldi: “Sono davvero onorata, non me l’aspettavo. L’Università di Bergamo è prestigiosa e io mi sono messa subito a disposizione con grande spirito. L’apertura del Cda agli imprenditori è un’opportunità per entrambi, noi porteremo il punto di vista delle imprese che devono convivere con l’università e contribuire alla formazione. Creeremo così un legame ancora più solido tra la scuola e il mondo del lavoro. In passato ho avuto la fortuna di collaborare con Confindustria al progetto di alternanza scuola – lavoro che coinvolge gli istituti superiori, ora mi confronterò con la formazione ancora più avanzata”.
Onorato e motivatissimo anche l’ingegner Giulio Pandini, pronto a “rendersi utile per un’Università seria come quella di Bergamo, fatta da persone che si impegnano a fondo e lavorano sia a livello locale che a livello internazionale. Non so cosa aspettarmi da questa esperienza, prima di tutto dovrò ambientarmi poi metterò in campo tutto il mio bagaglio per dare il massimo contributo possibile. Non mi interessa avere la carica solo per potermene vantare, in quel caso non avrei accettato, sono pronto invece a mettermi in gioco per provare a migliorare ulteriormente una realtà che funziona già benissimo e, sono sicuro, che imparerò molto”.
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