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Indagini

Giulio Cavalli, Sel: “Dove sono finiti i soldi dell’Asl?”

Il consigliere regionale Giulio Cavalli di Sel, dopo l'indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Bergamo che ha iscritto nel registro degli indagato Stefano Rossattini e Silvio Rocchi, due ex direttori generali.

Dopo l’indagine della Guardia di Finanza la Procura di Bergamo ha iscritto – nel registro degli indagati Stefano Rossattini e Silvio Rocchi due ex Direttori Generali dell’Azienda Sanitaria di Bergamo dal 1998 fino ai primi anni del 2000.

Il periodo attualmente sotto indagine va appunto dal 1998 al 2003. La Asl in questione ha un credito di 8 milioni e mezzo di somme (8.351.837 euro per la precisione) da recuperare da 10 strutture ospedaliere site sul suo territorio: dagli ospedali pubblici per il 65% e dai privati per la restante parte della cifra pari al 35%.

Le somme da recuperare sono dovuto in seguito ai controlli dei Noc ( Nuclei Oper ativi di Controllo) per il periodo che come dicevano è di oltre sei anni: dal 1998 al 2003.

Le dieci strutture sanitarie sotto la lente delle indagini sono in ordine di cifre da versare: gli Ospedali Riuniti: 2.402.454 milioni, Bolognini di Seriate: 2.1 15.510 e di seguito tutte le altre otto realtà: Gavazzeni, Ponte San Pietro, Treviglio, San Marco Zingonia, Beato Palazzolo, San Francesco, Castelli.

Chiude i l Quarenghi con solo – si fa per dire – 64.678 euro.

“Ma dove sono finiti questi soldi? – si chiede il consigliere regionale di Sel Giulio Cavalli – 8 milioni non sono pochi. Se i controlli sono partiti dai bil anci degli ospedali dove si evidenzia che le cifre poste sono uscite come mai non sono mai arrivate alla Asl in questione, o quantomeno perché non sono stati in seriti nei bilanci dell’Azienda Sanitaria in tutti questi anni? Ma come è possibile che la direzione della Asl non si sia resa conto di questo mancato introito; e poi non sono le Asl che devono controllare se c’è affinità tra la prestazione ospedaliera e la spesa ad essa calcolata? E le stesse Asl non devono redigere un apposito verbale per vedere se si deve dare o recuperare soldi verso le proprie strutture poste sul territorio e cioè ospedali e cliniche rispetto alle prest azioni rese durante l’anno? Come hanno potuto presentare “i conti” in Regione con questi ammanchi?”.

“Seguirò personalmente la vicenda, perché ancora una volta tutto ricade inevitab ilmente sulle spalle dei cittadini lombardi che ricordo sono le persone che più pagano le prestazioni del sistema sanitario lombardo. Chiamerò all’assessore alla sanità – Melazzini – per capire da lui la fondatezza delle accuse e come pensano di muoversi per risolvere positivamente questa vicenda” dichiara in conclusi one Cavalli.

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