“Scusate il disagio, siamo senza lavoro. Chiediamo solidarietà”: firmato i lavoratori Honegger e le loro famiglie.
Ma i disagi, strada provinciale bloccata, qualche momento di tensione, petardi e tanto rumore, non hanno toccato il paese di Albino che, invece, si è schierato apertamente con i lavoratori, dimostrando la propria solidarietà e il proprio appoggio alla battaglia con applausi e cartelli messi in vetrina nei negozi (“Noi con voi e come voi”).
Erano circa 150 i manifestanti che, partiti dai cancelli del cotonificio, hanno attraversato il paese fino ad arrivare all’auditorium, dove si sono confrontati con Ferdinando Piccinini, Luigi Bresciani e Marco Cicerone, segretari provinciali di Cisl, Cgil e Uil.
Dall’incontro in provincia di giovedì 25 ottobre non è cambiato nulla, nessun passo in avanti verso una risoluzione positiva della vicenda. Una svolta si attende invece per lunedì 5 novembre quando i sindacati, come ha annunciato Luigi Bresciani, incontreranno le banche. “Fino ad allora saremo tutti mobilitati a oltranza”.
I lavoratori della Honegger hanno dato un altro segnale forte in quel senso: sono tristi, sfiduciati e arrabbiati ma non si rassegnano. “Questa è una realtà che non può essere abbandonata – ha commentato Ferdinando Piccinini – e il nostro obiettivo è quello di trovare continuità occupazionale: non è una questione di reddito, è questione di dignità di chi lavora”.
“Zambaiti piange per i soldi che ha perso, noi perché abbiamo perso il lavoro – dice, commossa, una lavoratrice – Lui però potrà campare di rendita mentre per noi il futuro è incerto e pieno di interrogativi”.
A calcare la mano sulle responsabilità delle banche e della proprietà ci ha pensato Marco Cicerone: “La colpa non è di tutti, come ha detto Zambaiti. Siamo di fronte a una situazione in cui l’imprenditore non è stato in grado di fare il suo mestiere e le banche hanno fatto finta di niente. La strada è in salita: ci vuole prima l’ok da parte degli istituti di credito e poi ci vuole un imprenditore che prenda in mano la situazione. Noi non possiamo rassegnarci a questa situazione, dobbiamo continuare con la nostra battaglia”.
Una battaglia che i lavoratori Honegger hanno dimostrato di voler ancora combattere e che si estende ben oltre perché, dal caso specifico del cotonificio albinese, passa anche il futuro di tutta la val Seriana.
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