• Abbonati
Saponaro (pd)

“Renzi? Più a sinistra anche della Fiom perché è più moderno”

Fin dal giorno della discesa in campo di Matteo Renzi per sfidare la classe dirigente del Partito democratico Marcello Saponaro è stato al fianco del sindaco di Firenze al grido di “rinnovamento”.

Fin dal giorno della discesa in campo di Matteo Renzi per sfidare la classe dirigente del Partito democratico Marcello Saponaro è stato al fianco del sindaco di Firenze al grido di “rinnovamento”. A poche settimane dalle primarie l’ex consigliere regionale è a maggior ragione impegnato in una campagna elettorale che si sta rivelando tosta per entrambi gli schieramenti. Onnipresente nella rete dei social network, Saponaro prova a spiegare le ragioni di Renzi ogni santo giorno rispondendo su Facebook e Twitter a bersaniani giovani e vecchi, di spicco o semplicemente simpatizzanti, anche solo per il gusto del sano dibattito politico.

Finora le primarie hanno avuto il risultato di spaccare il Pd. Si è ancora dibattuto poco di temi e programmi. Molti invece pensano sia un’occasione per un cambio di passo. “Innanzitutto solo grazie alle primarie in Italia sono tornate al centro del dibattito le proposte del centro sinistra, nel vuoto di idee del centro destra. E’ un’occasione positiva per noi, per il paese e anche per il centrodestra, chiamato a una prova di rinnovamento per stare al passo”.

E Renzi come si incastona nel quadro politico? L’accusa principale dei bersaniani è che sia un uomo di destra. Ritieni si possa classificare? “Penso che Renzi sia molto più a sinistra di Vendola, di Fassina e di Landini messi insieme. Perchè Renzi è moderno, anzi, contemporaneo. Perchè difende il merito e combatte i privilegi. Perchè sa che il mondo non finisce ai dipendenti della Fiat e sa che l’industria italiana non è solo Confindustria. Vive in questo secolo ed è questo che mi piace di lui. Che poi piaccia agli elettori di centrodestra penso sia naturale. Sono stati umiliati da una classe dirigente tra le più incapaci del mondo occidentale. Vedono in Renzi quello che dà modernità, freschezza, pulizia alla politica”.

Quali sono i temi della campagna elettorale che ti convincono di più? “Il merito: non puoi dirti di sinistra se non dai la possibilità al figlio dell’operaio di soddisfare le proprie più alte ambizioni e al figlio del notaio di sfidare ogni giorno le proprie capacità. E di giocarsela come il figlio dell’operaio. Il merito in tutti i luoghi: dalla scuola alla politica. Il futuro, un approccio più che una proposta: da affrontare senza le catene costruite dalla paura ma con la libertà i chi ha il coraggio di cambiare. Troppo spesso la sinistra dipinge a tinte fosche il futuro solo per convincersi della propria necessità. Dobbiamo invece essere noi il motore delle riforme per continuare ad essere L’Europa di sviluppo e di progresso. E l’Europa, appunto: il grande sogno europeo deve essere rilanciato e rafforzato sia per continuare ad essere competitivi sia per continuare ad essere esempio di democrazia e libertà”.

L’ala bersaniana ritiene Renzi “un uomo solo al comando”. “E’ un’obiezione falsa. Il fatto è che Renzi si candida a costruire il Pd, che fino ad oggi è stata una federazione tra ex Ex PCI ed Ex DC più che un corpo unico. Il “Noi” inizierà ad essere costruito veramente, cancellando i caminetti, le riunioni riservate ai soloni che oggi si sono aggrappati a Bersani indipendentemente dalle loro idee. Queste logiche verranno spazzate via con la vittoria di Renzi”.

Quando le campagne elettorali entreranno nel vivo? Quando ci sarà un vero confronto sui temi più che sulle biografie dei candidati? “Per fare il confronto delle idee bisogna mettere le persone una davanti all’altra. A Roma e Firenze come a Bergamo. Mi auguro che vengano organizzati momenti di confronto tra tutti i candidati, che si entri nel merito, che i cittadini possano capire quale è la posta in gioco. Cercheremo di far discutere capillarmente sul territorio provinciale, è l’unico modo di fare le primarie nel rispetto delle persone e delle idee. Sono nel comitato che organizzerà questi momenti, mi auguro che sia convinzione di tutti a Bergamo che, al di là di chi sarà il vincitore, vince il Pd solo se saranno primarie molto aperte e trasparenti”.

Si è dibattuto ampiamente sulle regole. Il risultato del confronto è soddisfacente? “Il Pd per sopravvivere e per crescere non può che essere inclusivo. Le uniche regole necessarie sono quelle per rendere trasparente il confronto e la partecipazione. Sono convinto che Bersani spazzerà via i paletti delle Bindi, dei D’Alema e dei Marini per rendere le primarie il più possibile trasparenti”. Chi vincerà? “Un candidato del Pd, ma proprio perché i cittadini stanno cogliendo ogni occasione per invocare il cambiamento e siccome alle primarie hanno l’opportunità di dare il segnale più importante, vincerà Matteo Renzi. Più elettori si presenteranno ai seggi più sarà netta la vittoria di Matteo Renzi”.

Lasciando da parte la sfida interna, in Regione Lombardia sta succedendo di tutto. Formigoni ha ancora un futuro? “E’ evidente che Formigoni da anni ha terminato il suo tempo. C’è stato un periodo in cui il centrodestra ha rappresentato un’innovazione, ha fatto riforme anche importanti. Alcune positive, altre assolutamente no ma esisteva. Oggi invece, ancor prima degli scandali, degli arresti, dei collusi, la sconfitta del centrodestra è evidenziata dall’immobilismo che dura ormai da più di una legislatura. Tanto è vero che il Consiglio Regionale oggi lavora poche ore al mese e quelle poche non sono produttive”.

Il centrosinistra e in particolare il Pd riuscirà a costruire un’alternativa? “Il centrosinistra non è mai stato attrezzato per reggere la sfida del centrodestra in Lombardia: deve trovare la strada per farsi, per costruirsi, serve un grande rinnovamento, che deve anticipare quello nazionale e ancor di più attraverso le primarie”. Il Pd è pronto a governare la Lombardia? “E’ quella la vera sfida, dimostrare ai cittadini di essere all’altezza del governo, senza aver mai imparato fino in fondo a fare l’opposizione. Possiamo farlo se anziché ascoltare solo i nostri “grandi azionisti” facciamo un bagno di umiltà nella Lombardia reale.”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
leggi anche
renzi e Bersani
Lo scontro
Primarie Pd, alta tensione “Norme di buon senso” “No, Regole inaccettabili”
Bersani contro Renzi, Misiani contro Gori
Primarie pd
Le due facce del Pd L’incontro pare un match: sul ring Misiani e Gori
Sergio Gandi
Intervista
Verso le primarie, Gandi: “Basta con i litigi Chi vincerà? Spero il Pd”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI