I costruttori dell’Ance si preparano a una class action generale contro il governo sui ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione alle imprese edili.
Le imprese, soprattutto quelle che operano nel campo dell’edilizia che in cinque anni ha perso quasi 325mila posti di lavoro e ha visto gli investimenti crollare di oltre il 25%, sono messe in condizioni di serio pericolo chiusura a causa della mancanza di liquidità: per Ance non rimarrebbe quindi che ricorrere alle estreme conseguenze legali, come ha annunciato il presidente Paolo Buzzetti.
Bersaglio delle critiche è il patto di stabilità interno che non consente ai Comuni e alle Province di sbloccare le risorse necessarie per pagare le imprese: in molti casi perfino il Comune più virtuoso che ha nelle proprie casse tali risorse non può realizzare i propri programmi per rischiare di sforare il patto.
Se non cambia qualcosa molte imprese non supereranno l’inverno: è questo il monito dei costruttori riuniti a Bari da Ance Puglia. La stretta, però, è destinata a irrigidirsi nel 2013. Il presidente nazionale di Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, Graziano Delrio ha proposto di iniziare a sbloccare il patto nelle città metropolitane per garantirne la competizione con le grandi città europee: vorrebbe dire attivare pagamenti alle imprese per 2 miliardi. “In caso contrario – ha continuato Delrio – dovrò togliere alle imprese, ogni anno, e anche nel 2013 pagamenti per 2,5 miliardi”.
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