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Petizione per chiedere il pattugliamento del lago, il consorzio la respinge

Legambiente ha cercato di consegnare 1155 firme raccolte nei mesi scorsi per chiedere il ritorno della motovedetta dei carabinieri sul lago d’Iseo.

Legambiente ha cercato di consegnare 1155 firme raccolte nei mesi scorsi per chiedere il ritorno della motovedetta dei carabinieri sul lago d’Iseo. Con la petizione si chiede alle istituzioni di utilizzare i ricchi proventi delle concessioni demaniali e degli ormeggi e di effettuare una spending review per recuperare i 100mila euro necessari a pagare un anno di intensi pattugliamenti. Il presidente del Consorzio ha però respinto il pacco colmo di firme e ha smentito le voci che dicevano che il problema si era risolto con la disponibilità del Consorzio stesso a sostenere le spese di gestione annue della motovedetta di circa 14 mila euro. Il consorzio è il concessionario del demanio statale del Sebino, i suoi azionisti sono i 16 comuni del (G16) del lago d’Iseo ma l’inutilità e il carattere burocratico di questi Enti pubblici è venuto a galla quando ai volontari di Legambiente è stato detto di aver sbagliato indirizzo. “Le competenze son talmente frammentate da far rabbrividire” ha detto Dario Balotta, che ha aggiunto, “busseremo alla parta della regione e se sarà il caso andremo al Ministero dell’interno a Roma ma il quarto lago italiano non può restare ancora per il terzo anno consecutivo senza controllo dei carabinieri. Con tutti i soldi che si buttano letteralmente via, per usare un eufemismo, possibile che gli enti pubblici non trovino la strada per riempire di benzina il serbatoio della Motovedetta dei Carabinieri?” ed ha aggiunto: ” Queste firme rappresentano l’esigenza dei cittadini del lago e degli operatori turistici ad avere un lago sicuro e non una sorta di far west dove le regole sono un optional mettendo in pericolo bagnati e imbarcazioni. Non c’è quindi solo un problema ambientale, senza controlli il lago diventa un luogo dove scaricare di tutto, aumentandone il proprio inquinamento, ma anche un problema di sicurezza della navigazione che va garantito. Il ritorno della motovedetta assicura più ordine e legalità e un lago più attraente proprio ciò che serve anche per rilanciare il turismo”.

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