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Crisi in regione

Formigoni prova a resistere Raimondi: “Siamo sereni, parola agli elettori”

Roberto Formigoni è nell'ultima trincea prima della caduta del suo governo. L'ultimatum imposto dalla Lega Nord non lascia molte vie di scampo al governatore, che dovrà azzerare tutta la Giunta prima di andare al voto in primavera.

Roberto Formigoni è nell’ultima trincea prima della caduta del suo governo. L’ultimatum imposto dalla Lega Nord non lascia molte vie di scampo al governatore, che dovrà azzerare tutta la Giunta prima di andare al voto in primavera. Il Carroccio è stato chiaro e sembra deciso ad andare fino in fondo, forte delle dimissioni di tutti i consiglieri e gli assessori regionali presentate mercoledì sera. Anche una parte del Pdl invoca pulizia a partire dallo stesso Formigoni, imperatore privo ormai del suo regno.

Il vice presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti mercoledì ha auspicato un cambio di passo immediato. Lo ha fatto direttamente a Formigoni, incontrato nel primo pomeriggio di ieri: “O cambi tutto, oppure si va al voto”. E’ quello che pensano migliaia di elettori del Pdl, già scottati dal caso Fiorito e ora definitivamente a terra a causa delle pesantissime accuse rivolte a Zambetti.

Chi sembra resistere fino all’ultimo è l’area legata a Comunione e Liberazione. In mattinata il presidente ha avuto un vertice con i fedelissimi per capire la loro posizione. Nelle prime ore dello scandalo molti esponenti si sono schierati in difesa del governatore, così come sempre accaduto negli ultimi anni.

Marcello Raimondi, bergamasco assessore all’Ambiente, difende l’operato della Regione anche se apre alla possibilità del voto. “L’arresto dell’assessore della giunta regionale della Lombardia Domenico Zambetti ci ha lasciato attoniti – si legge nell’intervento pubblicato sul suo sito internet -. La durezza del provvedimento e la gravità delle accuse sconcertano e, per come oggi è costruito il sistema del potere mediatico, finiscono per mettere nuovamente sotto scacco tutta l’amministrazione regionale. Dobbiamo con forza ribadire che, nella Regione meglio governata d’Italia, il bene fatto supera di gran lunga le ombre che si sono allungate su di essa nell’ultimo anno. Non c’è errore che possa cancellare questa evidenza che i nostri cittadini riconoscono, perché l’amministrazione Formigoni ha agito avendo una stella polare: il mandato ricevuto dal popolo. Per questo siamo colpiti, ma sereni. Qualsiasi cosa accada abbiamo la libertà di difendere fino all’ultimo la bontà delle cose fatte, perché così rendiamo merito al mandato ricevuto. Possono essere solo gli elettori a dirci se la Lombardia che si trovano oggi è come la desiderano o se preferiranno lasciarla guidare ad altri”.

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