Roberto Bruni, avvocato ed ex sindaco di Bergamo, è appena uscito da San Vittore dove ha potuto parlare col suo assistito Dario Zambelli, già legale rappresentante della Borgunitour, in cella da lunedì nell’ambito dell’inchiesta avviata poco più di un anno fa dalla procura di Milano sulla gestione delle case vacanza.
Lunedì Zambelli, che gestiva le agenzie di viaggio dell’Etsi, che fa capo alla Cisl di Bergamo, è stato prelevato a Sciacca, dove si trovava per lavoro, e portato in carcere insieme a Patrizio Mercadante, altro bergamasco, funzionario a palazzo Marino, legato politicamente a all’ex assessore Mariolina Moioli, e al segretario generale dell’Istituto dei ciechi Antonio Picheca.
“Come sta Dario Zambelli? – Roberto Bruni, noto e quotato avvocato è piuttosto deluso se possiamo definirlo così – E’ scosso ma lucido e determinato. Prima di tutto mettiamo in chiaro che l’accusa per lui non è di corruzione ma di turbativa d’asta. E non si capisce perché questa decisione di arrestarlo. Peraltro voglio dire che la richiesta di carcerazione risale al 24 aprile e l’ordine di custodia data 3 ottobre”.
Secondo l’avvocato Bruni non sussistono a oggi i requisiti per la carcerazione: “Faremo immediatamente istanza al tribunale del riesame perché Zambelli venga rimesso in libertà. Ci sono dettagli che lasciano perplessi: per esempio viene definito imprenditore. Ma Zambelli è un dipendente che viene pagato 2.300 euro al mese”.
Venerdì intanto è in programma l’interrogatorio di garanzia per Dario Zambelli.
commenta