Entra nel vivo la seconda fase del progetto “Carta dei diritti” che la Cisl di Bergamo ha lanciato all’inizio della scorsa estate con l’intenzione di “sfidare” le amministrazioni della provincia a riconoscere, seppur in via informale, la cittadinanza ai ragazzi che vivono sul territorio, a prescindere dalla loro origine.
Lunedì 8 ottobre, alle 17, nel salone dei Riformisti di via Carnovali 88 a Bergamo, la segreteria Cisl, con il segretario Generale Ferdinando Piccinini e Mimma Pelleriti, insieme all’Anolf Giovani di 2ª Generazione (presidente Sara Castelli) e al Dipartimento Internazionale Iscos Pace e legalità, rappresentato da Francesco Breviario, incontreranno i sindaci dei paesi bergamaschi, interessati al progetto, per poter condividere con loro contenuti e applicabilità dell’idea.
Un progetto nato da un percorso che i ragazzi di seconda generazione dell’Anolf Cisl, in collaborazione con il gruppo Abele, hanno compiuto nello scorso anno, giungendo a compilare una “Carta dei diritti e doveri di chi vive l’Italia" per poter rivendicare una scelta politica che punti a azioni integrative e accoglienti.
“Chi nasce in Italia e qui va a scuola non può essere considerato straniero – è il pensiero della segreteria della Cisl di Bergamo -. Faremo una proposta ai 244 primi cittadini della provincia di Bergamo, ai quali chiederemo di aderire alla carta e di conferire la cittadinanza onoraria ai ragazzi nati o cresciuti in Italia che risiedono nei comuni da almeno cinque anni. Un titolo che non ha valore giuridico, ma una forte valenza simbolica”.
Durante l’incontro è prevista la testimonianza del sindaco di Nichelino, provincia di Torino, che ha già attuato un’iniziativa simile e che racconterà la propria esperienza, mettendo a disposizione contenuti, motivazioni, procedure e vie burocratiche per poter metterla in pratica anche nei comuni orobici.
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