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Prestazione imbarazzante Dov’è finita la Dea della scorsa stagione? fotogallery

Luciano Passirani analizza il ko rimediato al Comunale contro il Torino. Una domenica da dimenticare per tutta la squadra e, soprattutto, per il tecnico Colantuono. Infine lo "spillo" sui fatti di Catania: perché lo striscione "Odio Bergamo" non è stato punito?

di Luciano Passirani

Il Toro ci umilia, approfittando di una prestazione imbarazzante dell’Atalanta frutto di una formazione e di scelte scellerate, nonché di una condizione atletica non eccelsa. Impossibile pensare di affrontare il Torino con 4 punte più Raimondi che non fa abitualmente la fase difensiva e con un Peluso non proprio al meglio della condizione.

Colantuono, spiace dirlo, ha gravi colpe perché schierare contemporaneamente Denis e De Luca con sulle fasce Bonaventura e Moralez è un suicidio perché se non fai gol ogni volta che hai possesso palla, sulle ripartenze dell’avversario finisci per subirlo. E così è stato: ogni volta che il Torino ripartiva dava la sensazione di essere sempre pericoloso, fino a farci cinque gol. E dire, come ha dichiarato Colantuono a fine gara, che l’Atalanta nei primi 45 minuti aveva fatto la migliore prestazione della stagione è prenderci in giro.

Il saggio Ventura ha tirato a Colantuono un trappolone nel quale il nostro tecnico ci è caduto senza più capirci niente, e con lui tutta la squadra.

Sintomatico ad un certo punto il coro della curva che invitava la squadra a mostrare gli attributi (eufemismo perché il termine era più crudo), ma la sensazione riportata dalla tribuna è di una squadra che non goda di una grande condizione atletica, aggravata e forse condizionata da troppi infortuni. L’importante ora è non fare drammi, tenere unita la squadra e di questo il direttore generale ne ha certo le capacità.

Bisogna guardare in faccia la realtà che ci dice che questa Atalanta non è più quella dell’anno scorso. Non serve ora ripetere che la rosa non è certo migliore, ma cercare i rimedi all’interno, partendo dallo stesso agitato Colantuono che non può continuare a rimproverare Bonaventura platealmente anche quando lo sostituisce, come altri, trasmettendo loro disagio e insicurezza di cui non hanno certo bisogno in questo momento.

Dal punto di vista tattico questa squadra ha nel suo dna il 4-4-1-1, le altre variabili adottate da Colantuono non hanno dato grossi risultati, per concludersi con lo scellerato 4-2-4 visto domenica al Comunale.

La classifica di oggi, con le vittorie di Palermo e Pescara, si è fatta pericolosa, soprattutto visto che il prossimo turno ci vedrà a Roma dove non è impossibile cercare un risultato positivo, ma dove sarà ancor più importante il valore della prestazione.

La formazione sarà gioco forza rimaneggiata per la squalifica di Lucchini, per la sicura assenza dell’infortunato Stendardo e temo anche di Manfredini, dovrà ritrovare la concentrazione e la grinta a cui eravamo abituati: il risultato, a questo punto, sarà la conseguenza dell’atteggiamento che oggi sembra smarrito.

Per la seconda parte del mio intervento ho preso l’abitudine di addentrarmi in qualche “spillo”, per precisione e doverosa risposta a qualche detrattore confermo che faccio questo senza l’ausilio di correttori di bozze, che almeno nel mio caso non esistono.

Sarà bene che Percassi alzi la voce in Lega perché con il giudice sportivo è sempre l’Atalanta a pagare, così siamo usciti da Catania settimana scorsa cornuti, mazziati e picchiati oltre che sconfitti con la speranza che almeno qualcuno ristabilisse la verità su certi episodi sfavorevoli. Invece, nessuno ha visto il pugno di Bergessio a Lucchini e quindi nessuna prova televisiva, ma anche lo striscione “Odio Bergamo” non ha avuto un seguito sanzionatorio.

Mi sembra di essere su Scherzi a parte: ve lo immaginate al contrario uno striscione del genere a Bergamo? Minimo partiva una interpellanza parlamentare.

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