Botellon sì, Botellon no: il braccio di ferro è destinato a continuare fino a sabato sera quando migliaia di giovani si riuniranno al piazzale della Fara per il macro raduno che, dalle 21 in poi, si svolgerà in contemporanea anche nelle piazze di molte altre grandi città italiane.
Il format della manifestazione è molto semplice: i partecipanti scelgono un luogo simbolo della propria città e vi si recano per consumare in compagnia birra e cocktail improvvisati, come alternativa a una dispendiosa serata in un bar.
Il tam tam lanciato su internet ha prodotto la solita adesione di massa, tanto che su Facebook più di mille utenti hanno già confermato la propria presenza e si informano costantemente sulle modalità della festa: “Niente bottiglie di vetro – rispondono prontamente gli organizzatori –, non sporcate e siate collaborativi”.
Sull’evento, sfumato nel 2008 per la mancanza di accordo tra gli organizzatori e il Comune, si è scatenata però una vera e propria battaglia che ha scomodato anche il prefetto di Bergamo Camillo Andreana. La prefettura ha cercato di individuare gli organizzatori: l’obiettivo è quello di dissuaderli dal portare a termine l’iniziativa o, quantomeno, di contenerla entro determinati limiti. La preoccupazione è soprattutto la sottrazione dello spazio pubblico alla cittadinanza, proprio per questo motivo è stato predisposto un apparato di prevenzione e di contrasto a possibili atti illeciti. Ma gli organizzatori sono decisi ad andare fino in fondo, sicuri della legalità della propria iniziativa e sul profilo Botellon Bergamo ribadiscono: “SABATO! Noi non molliamo!”.
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