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La lettera

Cornelle e Volo a Vela Ma ai residenti nessuno pensa?

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Cristina che, residente a Valbrembo vicino al club Volo a Vela e al parco delle Cornelle, chiede più rispetto il silenzio che, dalla mattina alla sera, le viene negato da varie situazioni.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Cristina che, residente a Valbrembo vicino al club Volo a Vela e al parco delle Cornelle, chiede più rispetto per quel silenzio che, dalla mattina alla sera, le viene costantemente negato da varie situazioni.

 

Sono sempre stata orgogliosa di abitare vicino al Parco delle Cornelle. E altrettatnto orgogliosa di abitare nei pressi del Volo a Vela. Quest’anno ho cambiato idea. La tranquilla zona residenziale si è trasformata in una jungla di fastidiosi rumori.

Sveglia alle 7 con un apparecchio che fa il rumore di un trapano e che, se uno ha sfortuna di avere un filo di mal di testa, amplifica il dolore. Sfortunatamente fa molto caldo e si tengono le finestre aperte. Ci si deve alzare qualche minuto prima a chiudere tutte le finestre blindandosi in casa. Ma anche così, con i doppi vetri, il sottofondo fastidioso è udibile. Il rumore non dura per 10-15 minuti come il rumore dei soffiafoglie usati per la pulizia delle strade ma prosegue fino alle 8-8.30. Non è costante quindi è difficile isolarlo mentalmente. E’ intermittente, proprio come il rumore di un trapano.

Poi è l’ora degli elicotteri che ronzano come mosche e zanzare. Rinunciamo al sole in terrazza. Restiamo rinchiusi in casa o rinchiusi in un centro commerciale il pomeriggio oppure fuggiamo altrove. Ma la benzina costa.

Poi è l’ora della festa e della musica tanto alta che non si riesce a guardare un dvd se non con le cuffie collegate alla televisione.

Poi è l’ora dei clacson e del vociare del dopo festa. Ad intermittenza durante la giornata gli allarmi antintrusione che distrattamente non vengono disattivati dagli operatori.

Nessuno che pensa preventivamente a quanto tutti questi rumori possano dare fastidio alle persone. Gli animali come gli abitanti della zona subiscono passivamente. Questo è il modello di sviluppo a cui aspiriamo. Trasformare le case in bunker, dopo l’acqua in bottiglie di plastica, il condizionatore dell’aria obbligatorio (anche lui comunque rumoroso) e i doppi vetri rigorosamente chiusi. Produrre e commercializzare rumorosi motori: soffiafoglie, elicotteri, suv per andare alle feste dove ci si deve sfogare esagerando ed esasperando perché si è stressati, non perché si è felici, ma perché si deve buttare fuori l’angoscia e fingere di essere ‘una comunità’ e di avere ‘relazioni sociali’… perché quello che in questo specifico contesto subiscono i residenti delle Cornelle, cioè essere posti in ultimo piano rispetto al business lo subiscono anche "i ragazzi della notte" nella quotidianità. E così deve essere – stressati -, così bevono per allentare la tensione.

Certo questo genera crescita economica e aumento del PIL e dà tanto lavoro. Il benessere delle persone è un fattore totalmente marginale. Anche quello dei ragazzi che la mattina si trovano uguali gli stessi problemi che hanno cercato di esorcizzare alla festa. Per assurdo anche l’aumento della spesa sanitaria per visite dall’otorino, esami, vendita di tappi per le orecchie personalizzati o interventi chirurgici generano PIL e crescita e tanto lavoro per dottori e inferimieri e alti redditi per i dirigenti ospedalieri.

E’ un vero peccato che il Parco sia così indifferente ai suoi vicini di casa e non consideri il controsenso tra la vocazione naturalistica e l’uso di strumenti che sono il simbolo di una tecnologia inquinante e che hanno causato polemiche ovunque sono stati implementati (anche dalle pubbliche amministrazioni per la pulizia urbana) e che il regno degli alianti sia diventato il regno dei rumorosi elicotteri.

Chiedo all’amministrazione del Parco se mi può cortesemente dire marca e modello dell’attrezzo usato in modo da poter contattare il costruttore. Magari esiste un silenziatore che certo il Parco non ha interesse a comprare ma magari possiamo dividere la spesa tra residenti dei condomini e con pochi euro a testa risolvere il problema.

Grazie mille per questa gentilezza, se possibile.

Ringrazio il Sindaco per essersi fatto portavoce delle istanze e reclami dei residenti, tra cui anche io, ma personalmente sono un po’ contraria alle ordinanze censorie.

Sono molto favorevole all’aggregazione giovanile e non solo. Vorrei che l’area ‘club’ del Volo a Vela creasse più eventi e incontri, anche durante l’anno. Vorrei che collaborasse con la biblioteca per interessanti incontri con gli autori. Mi piacerebbe fare colazione la domenica con le mie amiche a bordo piscina. Mi piacerebbe ci fossero anche serate jazz. Sarebbero belli anche cocktail serali itineranti nel Parco accompagnati da rilassante musica cill-out.

Chi sceglie di stare in una zona residenziale rinuncia a tutti i servizi dello stare in centro. Anche per andare a prendere il treno chi abita qui deve avere la macchina perché non c’e’ praticamente trasporto pubblico. Non c’e’ niente. L’unica ricchezza è essere lontani dal rumore del traffico. Quindi è chiaro che i rumori suscitino una ribellione.

Ho recuperato un libro, "BOBADILLA Edificio polivalente a Dalmine". Ico Parisi. La casa della musica Esistenza Un’isola fra le ciminiere. Anche 1 Livello. Casa mia potrebbe essere questo. Ma creare polemica fa parte del gioco.

L’articolo su Bergamonews è pubblicità Il prossimo mercoledì ci sarà ancora più gente e ancora più chiasso in una continua escalation. Ma non vedo perché si debba essere per forza tutti contro tutti quando con una migliore progettazione si possono sfruttare le reciproche potenzialità in modo sinergico senza usare sti trucchi.

Tutto sta nel cambiare la priorità di valori. Mettere prima il rispetto e benessere delle persone e come conseguenza ovvia avere un’entrata monetaria invece di dare massima priorità al denaro e dare benessere a un’entità virtuale qual è "il business".

Questa è la singola opinione di una singola ‘vicina di casa’ con pochi millesimi e 1 solo voto e quindi senza alcun potere. Immagino che qualcuno leggendo (se è arrivato fin qui) si farà una bella risata e si chiederà se sono Alice nel Paese delle Meraviglie o un’attivista di greenpeace. Non lo sono. Sono una persona che normalmente esce di casa alle 7 e rientra alle 19 per il lavoro e il sabato va al centro commerciale a fare la spesa e la domenica va a trovare i genitori o esce con amici e amiche, quindi di solito non è a casa e non ha tempo di fermarsi a pensare ma ad agosto purtroppo ha avuto questo tempo. Ma credo che almeno i piloti degli alianti siano sulle mie frequenze.

Cristina

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