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Il futuro di Rcs passa da Ubi e rafforza Bazoli?

Nino Sunseri su "Libero" riprende MF e avanza alcune ipotesi sul futuro di una Rcs in fase di ricapitalizzazione: in particolare la possibilità che Ubi converta in azioni il debito dando a Giovanni Bazoli la maggioranza del gruppo.

Nino Sunseri su "Libero" riprende MF e avanza alcune ipotesi sul futuro di una Rcs in fase di ricapitalizzazione: in particolare la possibilità che Ubi converta i debiti in azioni dando a Giovanni Bazoli la maggioranza del gruppo.

 

Rcs grande protagonista della giornata di Borsa. L’azione, dopo essere scesa ai minimi a quota 0,54 euro (quasi -6%), ha chiuso a 0,56 euro con una caduta dell’1,5%. Se

condo quanto scrive MF, il nuovo management dell’azienda, guidata da Scott Jovane, potrebbe decidere l’accorpamento delle azioni ordinarie, come accaduto per Fondiaria Sai per agevolare la partecipazione a un eventuale aumento di capitale che potrebbe essere approvato dalla prossima assemblea straordinaria del 16 ottobre.

La ricapitalizzazione, inevitabile secondo gli analisti di Equita e Kepler, visto l’andamento del business e l’attuale situazione debitoria del gruppo, potrebbe essere di 400 milioni di euro. La cifra è pari alla capitalizzazione di mercato (399 milioni) e verrà destinata al ripianamento del debito da 700 milioni di euro dopo la cessione di Flammarion.

Gli azionisti Rotelli (16,5%) e Della Valle (5,5%), entrambi fuori dal patto di sindacato, sarebbero favorevoli a sottoscrivere l’aumento. Ma uno sconto della ricapitalizzazione di almeno il 20-25% permetterebbe anche ai soci minori di aderire e richiamerebbe nuovi investitori. Non a caso nei giorni scorsi si è parlato con insistenza del possibile arrivo di qualche grande gruppo straniero. Sarebbe una autentica rivoluzione nel più grande gruppo editoriale italiano. Tuttavia c’è anche la possibilità, adombrata da qualcuno, di un intervento diretto delle banche.

Si parla della possibilità che Ubi e Banca Intesa convertano in azioni il loro debito. Questo darebbe a Giovanni Bazoli, dominus di entrambe le realtà, il primato fra i soci del gruppo. Ovviamente l’operazione avrebbe durata temporanea nel senso che sul lungo periodo i due istituti di credito dovrebbero liberarsi delle loro quote. Tuttavia questo passaggio permetterebbe al professore bresciano di avere il ruolo di regista nei nuovi assetti azionari del gruppoSarebbe lui, in sostanza a distribuire le carte in vista del futuro. Un’ipotesi certamente interessante anche se non di facilissima realizzabilità. Bisognerebbe vedere la reazione di Banca d’Italia ma soprattutto quella degli altri soci. A cominciare proprio da Rotelli e Della Valle che aspettano l’appuntamento con l’aumento di capitale per ribaltare la situazione.

Molto aggressivo soprattutto il patron della Tod’s che in più di un’occasione ha annunciato l’intenzione di assumere il comando delle operazioni. Dopo l’ultimo scontro ha lasciato il patto di sindacato. Tuttavia non ha abbandonato le sue ambizioni. In ogni caso la situazione appare molto fluida e le novità sono attese da un momento all’altro.

Un aumento di capitale da 400 milioni di euro, praticamente uguale all’attuale capitalizzazione, «non è nelle nostre stime e avrebbe un impatto molto diluitivo», sostengono gli analisti di Intermonte che mantengono una raccomandazione neutral sul titolo Rcs con un target price a 0,6 euro.

 

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