I biglietti per la doppia sessione della sciabola individuale maschile sono i primi che mi hanno assegnato. L’ho interpretato come un segno del destino: vedrò Aldo Montano sul podio. Premesso che Aldo Montano è un gran belvedere anche giù dal podio, l’infortunio agli Europei nel giugno scorso ha però rischiato di non farlo nemmeno arrivare a Londra.
Ma una medaglia italiana l’ho vista comunque: ce l’ha regalata Diego Occhiuzzi, dal nome impronunciabile per il povero speaker inglese. Non sono un’esperta di scherma, però mi piace tantissimo seguirla e grazie a chi ha avuto la pazienza di spiegarmela, ho imparato la differenza tra le diverse armi (fioretto, sciabola, spada) e le macro regole che le distinguono.
Sarà perché sono cresciuta a pane e Lady Oscar, ma vi assicuro che è molto più appassionante di quanto si creda. Se poi hai la fortuna di incontrare nel break tra una sessione e l’altra la futura medaglia d’argento che mangia un sandwich con la famiglia e scopri quanto è simpatico e disponibile, allora diventi tifoso accanito.
Vorrà pur dire qualcosa se negli shop all’interno dell’Excel la bandiera italiana è andata esaurita già nei primi due giorni.
Assistere a semifinale e finale olimpica con un azzurro in gara scatena emozioni e picchi di adrenalina da sballo, non oso immaginare cosa passa per la testa di un atleta che si trova lì in pedana a giocarsi la medaglia. Il mondo reale, per qualche minuto, svanisce nel buio attorno all’area di tiro.
E poi la gara finisce, Diego Occhiuzzi è d’argento, ma per me è già un oro essere qui e vederlo salire sul podio.
Adriana Poli
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