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La Fiom-Cgil condanna la contestazione a Landini fotogallery

Il direttivo della Fiom-Cgil ha votato (48 voti favorevoli su 63 votanti) un ordine del giorno in cui si condanna l'attacco al segretario Maurizio Landini avvenuto il 22 giugno scorso in occasione dell'assemblea nazionale di Federmeccanica.

All’indomani della contestazione rivolta a Bergamo contro il segretario generale nazionale della Fiom-Cgil Maurizio Landini e, con lui, al sindacato dei metalmeccanici della Cgil, un gruppo di una novantina di Rsu di aziende della provincia hanno presentato una petizione con circa 200 firme per chiedere al segretario provinciale Eugenio Borella di convocare un Comitato Direttivo per discutere dell’accaduto.

L’organismo dirigente Fiom si è riunito martedì 3 luglio, alla presenza anche del segretario generale regionale di categoria, Mirco Rota.

Il Direttivo ha approvato con 48 voti favorevoli sui 63 votanti il seguente ordine del giorno, presentato da alcune Rsu.

“Da ormai diversi mesi, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici subiscono le conseguenze di una situazione economica estremamente pesante e che non prevede miglioramenti nel prossimo futuro – si legge in una nota della Fiom-Cgil – . Gli ultimi provvedimenti approvati dal Governo Monti, non solo su mercato del lavoro e ammortizzatori sociali, ma in particolare riguardanti l’indebolimento delle tutele legate all’articolo 18, non aiutano ma sostanzialmente peggiorano le prospettive di tutto il mondo del lavoro. Inoltre, per quanto riguarda la nostra categoria, non solo il comportamento di Fim e Uilm, che non vogliono assolutamente ricercare un percorso unitario per il rinnovo del Contratto nazionale del lavoro, ma soprattutto le richieste di Federmeccanica per rinnovare il Ccnl, rappresentano un ulteriore operazione che punta nella sostanza alla cancellazione del Ccnl, con l’obbiettivo di mettere i lavoratori in competizione tra di loro sia sul piano dei diritti che sul piano della condizione generale. Per queste ragioni, come direttivo Fiom-Cgil Bergamo, riteniamo assolutamente importante che da parte di tutta la categoria venga mantenuto un comportamento coerente rispetto alle decisioni e alle iniziative assunte dalla Fiom-Cgil".

 

"Riteniamo assolutamente sbagliato – continua la nota – che alcune Rsu abbiano deciso di scioperare contestualmente con lo sciopero indetto da altre sigle sindacali come Usb, Cub, non solo perché spesso in disaccordo con noi, ma soprattutto perché in questi mesi come Fiom siamo stati in grado sviluppare una forte mobilitazione: dallo sciopero generale di marzo alle altre mobilitazioni che hanno messo in evidenza la nostra determinazione e il nostro grado di mobilitazione anche senza le altre sigle sindacali in molte aziende della nostra Provincia. Così come pensiamo che per quanto riguarda i recenti provvedimenti del Governo, diventati norma di legge dopo i ripetuti voti di fiducia, non ci si possa fermare ma si debbano mettere in campo tutte le iniziative per cancellare questi ingiusti e sbagliati provvedimenti. Inoltre, senza alcuna esitazione, riteniamo assolutamente inaccettabile la contestazione nei confronti della nostra organizzazione, e che in modo spregevole ha coinvolto il Segretario Generale nazionale nella giornata del 22 giugno in occasione dell’Assemblea nazionale di Federmeccanica".

 

"A distanza di solo poche ore dalla sentenza in cui Fiat viene condannata per comportamento discriminatorio con l’obbligo di assumere 145 lavoratori – rimarca il direttivo – si contesta l’unico sindacato che ha promosso quella vertenza e che in Fiat risulta essere l’unica sigla impegnata in una vertenza in ogni stabilimento per difendere i diritti e il contratto nazionale. Di fronte alle posizioni espresse dal padronato metalmeccanico che si muovono nella direzione della cancellazione del contratto nazionale, si insulta la nostra organizzazione, si chiedono le dimissioni del Segretario Generale e si risparmia Federmeccanica. La contestazione fatta alla Fiom venerdì 22 di fronte agli imprenditori metalmeccanici è un grave errore politico, un regalo inaspettato alle nostre controparti, un attacco all’organizzazione che nessuno della Fiom può permettersi. Dentro l’organizzazione a tutti deve essere riconosciuto il diritto di critica e il diritto al dissenso, ma nelle sedi opportune e nei modi previsti dalle regole dell’organizzazione, regole che debbono valere per tutti e senza alcuna eccezione. Per questo il direttivo Fiom-Cgil di Bergamo, oltre a ritenere sbagliato tutto quanto accaduto, ritiene assolutamente necessario che fatti del genere non si ripetano in alcun modo e in nessun’altra situazione”.

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