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Bruni attacca

“Bilancio ragionieristico, aumento spropositato di tasse”

Un intervento duro, un'arringa pungente a evidenziare tutti i limiti del bilancio e soprattutto della politica dell'amministrazione Tentorio. L'ex sindaco Roberto Bruni va all'attacco

Un intervento duro, un’arringa pungente a evidenziare tutti i limiti del bilancio e soprattutto della politica dell’amministrazione Tentorio. L’ex sindaco Roberto Bruni va all’attacco: “Questo bilancio è innegabilmente frutto di una lentezza decisionale che ha caratterizzato tutto il mandato amministrativo. Nell’ascoltare la relazione degli assessori mi sono trovato a riflettere sulla scarsa percezione del tempo: cari ragazzi, sono passati tre anni. Ne rimane soltanto uno operativo. L’altra osservazione è metodologica. Do atto al sindaco che ha parzialmente accolto l’invito di ascolto delle opposizioni. E’ stato un confronto sull’aspetto fiscale, ma non sul piano delle alienazioni e sulle spese in conto capitale. Ribolla rimprovera al governo di avere una politica tutta sulla leva fiscale, ma a Bergamo è uguale: imposta di soggiorno, aumento della Tia, aumento di ogni qualsiasi tassa legata ai servizi cimiteriali, tariffe musei, impianti sportivi, aumento delle tariffe assistenza domiciliare, fondo rischi sulla Tia. Sul taglio dei compensi si poteva fare anche di più. Ci possiamo permettere il lusso di due dirigenti della polizia locale? Costa più 100 mila euro all’anno alle tasche dei contribuenti bergamaschi. La legge imponeva di ridurre la spesa per il lavoro flessibile, invece non è stato ridotto di un solo centesimo. I problemi nelle partecipate ci sono, spero che arrivi in Consiglio un documento per fare una discuterne. Un cenno al piano delle opere pubbliche: quattro progetti che erano del primo anno di mandato sono diventati un progetto all’anno, ma di questo passo diventano del prossimo mandato. Si fatica davvero a trovare un’opera di questa amministrazione. Noi abbiamo avuto un atteggiamento costruttivo, abbiamo dato un contributo con emendamenti e ordini del giorno. Non vediamo coraggio, fantasia: ho il timore che la situazione generale di crisi della finanza pubblica locale possa diventare una sorta di gigantesco alibi per un immobilismo che comunque c’è. In relazione ai piani vediamo che si segna il passo. Dal punto di vista politico è un bilancio ragionieristico, piatto, denota una gestione del quotidiano”.

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