Il dialetto torna sui cartelli stradali di Sorisole. Ma la Lega Nord questa volta non ha nessun ruolo. Sfondo marrone e scritta bianca: “Qui fu Parroco dal 1740 al 1785 Don Antonio Rubbi. Ol preost Sant”. Il cartello è apparso venerdì, in sordina, non ha mancato di farsi notare anche se non c’è stata nessuna polemica.
A volere il cartello è il Centro Studi Don Rubbi della parrocchia di Sorisole – coordinato da Luigi Roffia, già provveditore degli studi di Bergamo – che attraverso una serie di iniziative, mostre e convegni, punta a tener viva la memoria di un prevosto considerato “santo” da generazioni a Sorisole dove è morto ultranovantenne il 15 marzo 1875 in odore di santità. Le sue spoglie sono custodite nella chiesa parrocchiale, ai piedi dell’altare della Madonna del Rosario. Don Rubbi è una figura molto venerata a Sorisole e dalla Chiesa bergamasca, basti pensare che nel 1786 il cardinale Francesco Carrara, fratello di Giacomo che poi fondò l’omonima accademia bergamasca, si recò a Sorisole per venerarne le spoglie.
Per tutti era ed è “Ol Preost Sant”, quindi la scritta non rientra nella battaglia sul dialetto bergamasco tanto cara alla Lega Nord.
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