Bergamo

Imu, pasticcio in Consiglio La maggioranza va sotto sull’emendamento leghista

C’è sempre una prima volta. Martedì sera è stata la prima volta in cui la maggioranza è stata battuta in Consiglio comunale, su un emendamento presentato dalla Lega Nord e contestato dall’opposizione.

C’è sempre una prima volta. Martedì sera è stata la prima volta in cui la maggioranza è stata battuta in Consiglio comunale, su un emendamento presentato dalla Lega Nord e contestato dall’opposizione. A decidere l’affossamento della proposta del Carroccio sono stati i voti contrari dei consiglieri della lista Tentorio Lorenzo Carminati, Valerio Marabini, l’astensione del capogruppo Davide De Rosa e il non voto del pidiellino Roberto Chiorazzi, uscito dall’aula. A dire il vero De Rosa subito dopo il risultato si è affrettato a mettere a verbale che si è trattato solo di un malinteso e che l’intenzione era di appoggiare la proposta dei compagni di maggioranza. Però nella sostanza l’emendamento è stato bocciato. Chiedeva di inserire nel regolamento sull’Imu alcune prescrizioni sulle attività di controllo e sulle sanzioni a tutela dei consumatori, in linea con l’opposizione alla tassa sugli immobili tenuta a livello nazionale dal partito. Nonostante la defaillance, le aliquote sono state poi approvate come da programma: 4 per mille sulla prima casa e 10,6 per mille sulle seconde case e immobili commerciali, con alcune detrazioni per diverse fasce sociali. Un via libera con molti mal di pancia esplicitamente dichiarati da Giunta, maggioranza e opposizione. “La scelta che ha fatto l’amministrazione è quella di lasciare immutata l’addizionale Irpef e di concentrare i sacrifici sull’Imu ad eccezione della prima casa – spiega il sindaco Franco Tentorio -. Chiaro che è un’imposta sgradevole: colpisce gli immobili, la prima casa. La cosa più spiacevole è che il gettito va in parte significativa allo Stato mentre esattore sono i Comuni. Dobbiamo far si che il totale delle entrate sia in linea a quello previste dal bilancio perché se cosi non fosse potremmo mettere a rischio i servizi”. Il capogruppo della Lega Alberto Ribolla parla di senso di responsabilità: “Il nostro voto è favorevole con molti mal di pancia. Lo facciamo per senso di responsabilità, come tutti i sindaci del nostro movimento. La nostra opposizione l’abbiamo fatta sul territorio e in parlamento”. L’ex sindaco Roberto Bruni punta il dito su chi ha sottovalutato la crisi. “La Lega ha sostenuto con lealtà un Governo che predicava che la crisi non esisteva – dichiara – Fa specie sentir tuonare contro la spesa statale quando in tre anni e mezzo di governo Berlusconi non e mai stata controllata. Questa imposta non è municipale, non è accettabile che la metà del gettito dell’Imu sulla seconda casa vada a Roma. La decisione della Giunta però è condivisibile: azionare la leva patrimoniale penso sia la scelta migliore”. Il capogruppo del Pd Elena Carnevali sottolinea l’importanza degli emendamenti presentati. “Abbiamo individuato agevolazioni per le parti più deboli”, mentre Marco Brembilla se la prende con il Carroccio: “L’unico motivo per cui la Lega vota questa Imu e perché altrimenti la maggioranza non ci sarebbe più”. Il capogruppo del Popolo della Libertà Giuseppe Petralia, prima di sapere come sarebbe andata a finire, si è lanciato in un accorato elogio della compattezza della maggioranza. “Questa amministrazione si fonda su patti di lealtà a cui non verremo mai meno – spiega – noi governiamo su quel patto e non ci tireremo indietro, altrettanto farà la Lega Nord”. Sarà smentito solo pochi minuti dopo, tra l’incredulità generale e i festeggiamenti dell’opposizione per aver segnato il classico “gol della bandiera” dopo tre anni di mandato.

PIANO DELLE ALIENAZIONI L’altro passo falso di serata riguarda il piano delle alienazioni, che dovrà rifare tutto l’iter procedurale perché in Consiglio comunale è arrivato un testo diverso rispetto a quello approvato dalle circoscrizioni. Sono state fatte valutazioni diverse sulla vendita di immobili comunali, come ad esempio casa Suardi in piazza Vecchia, a cui è stato fissato il prezzo a nove milioni di euro in un documento e dieci milioni nell’altro. Se ne sono accorti nei banchi di opposizione ed è stata chiesta una sospensiva, concessa dalla presidenza. La delibera ripasserà in Giunta mercoledì, in commissione e Consiglio comunale venerdì sera.

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