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Rapporto annuale

Orio spinge il turismo Nel 2011 clima sfavorevole ma arrivi in aumento

L'andamento del turismo provinciale si presenta con una tendenza marcatamente positiva: bene l'area montana nonostante l'avversità del clima, generalmente in calo la durata media del soggiorno.

È sempre l’aeroporto di Orio al Serio il traino per il turismo bergamasco che, nel 2011, fa registrare un aumento del 5,8% in termini di presenze e del 15,8% in termini di arrivi. I numeri della nostra provincia confermano sostanzialmente quello che accade a livello nazionale, con un andamento positivo soprattutto per gli stranieri che sono in ascesa del 9% per le presenze e del 20% per gli arrivi.

La provenienza è molto diversificata e, anche qui, entra in gioco l’aeroporto che condiziona il dato tramite i suoi collegamenti: oltre alla forte frammentazione, però, resiste la percentuale di tedeschi (9,5%), britannici e francesi (entrambi all’8%). In positivo anche il dato che riguarda i turisti italiani, sia dal punto di vista degli arrivi che da quello delle presenze, che corrispondono rispettivamente al +13% e al +4%.

In coerenza con la positività dei flussi, continuano a rafforzarsi anche le strutture ricettive. In crescita soprattutto la ricettività famigliare (ovvero agriturismo, affittacamere, case vacanza e B&B) con un incremento in termini di posti letto del 141%, e gli ostelli, che confermano la volontà di un tipo di ricettività a basso costo. Per quanto riguarda gli alberghi i posti letto sono aumentati del 18%, con 10 strutture in più. In contrazione la ricettività alberghiera tradizionale, rappresentata da campeggi e villaggi turistici.

Diversamente da quanto era emerso negli anni scorsi, nel 2011 tutte le aree sistema hanno tratto benefici dall’incremento registrato a livello provinciale. La novità è rappresentata dall’area della Grande Bergamo, valutata separatamente per la prima volta da quella dell’Isola e della Pianura. Una divisione necessaria per le differenti caratteristiche che hanno sviluppato le due aree, culturale e d’affari la prima e più commerciale la seconda.

Il dato più significativo è quello relativo all’area delle Orobie che ha fatto registrare il maggiore incremento in termini di presenze dopo anni di sempre minore negatività. L’area montana registra infatti un incremento di presenze pari al 9,7% e di arrivi al 16,7% (l’incremento maggiore in valle Seriana-Scalve con + 14,4%); in contrazione invece la durata media della permanenza, ora a 3,2 giorni. È importante segnalare che, nonostante il calo generalizzato del 30% dei passaggi sugli impianti sciistici a causa anche di un clima poco favorevole, gli incrementi turistici investono l’intero territorio montano: il che porta alla luce un cambio di tipologia turistica, non completamente dipendente dall’andamento sciistico.

Nell’area della Grande Bergamo è fortissima la crescita degli arrivi (+18,6%), e degli stranieri, soprattutto di quelli provenienti dalla Spagna. Nell’area Isola-Pianura è negativo il dato delle presenze ma non quello degli arrivi, con un buon aumento dell’8%: la provenienza maggiore si registra dalla Romania, a sottolineare ancor di più il carattere commerciale dell’area.

L’area dei laghi continua la sua crescita, già registrata negli ultimi anni, e mostra in controtendenza con le altre aree anche un leggero incremento della permanenza media. Sia in termini di arrivi che in termini di presenze l’incremento si attesta attorno al 18,8%.

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