• Abbonati
L'analisi

Pagnoncelli: è frattura tra cittadini e politica sale la fiducia nei grillini

Il quadro che Nando Pagnoncelli, leader Ipsos, delinea per gli Amici di Ubi che si ritrovano per “dialogare” in un clima che tutt’attorno è più di scontro che di confronto, è un quadro davvero da paura, come sottolinea Andrea Moltrasio presentando l’incontro.

Il quadro che Nando Pagnoncelli – uomo simbolo delle statistiche sulle situazioni nazionali – delinea a Bergamo per gli Amici di Ubi che si ritrovano per “dialogare” in un clima che tutt’attorno è più di scontro che di confronto, è un quadro davvero da paura, come sottolinea Andrea Moltrasio presentando l’intervento del leader di Ipsos.

Indicatori socio-economici tutti negativi, fiducia sotto i piedi, speranze ridotte al lumicino per gli italiani che nei sondaggi vengono interrogati sulle istituzioni, sulle associazioni, sulle banche, sulla politica. Una sfilza di tabelle che indicano come sia crollato anche quel minimo di ottimismo spuntato alla nomina del governo Monti.

Mentre dunque sprofondano: indice Mib della Borsa, prodotto interno lordo, produzione industriale, occupazione, soprattutto giovanile, potere d’acquisto, risparmio delle famiglie… s’impenna il pessimismo sia dei consumatori che delle industrie, svetta la sfiducia sulla situazione italiana nel suo complesso (il 70% degli intervistati si dichiara insoddisfatto e soprattutto nel Nord Est) e insieme il 60 per cento dei nostri connazionali ritiene che il peggio della crisi debba ancora venire, mentre il 41 per cento pensa che non se ne uscirà prima di tre anni.

In siffatto contesto gli italiani rompono con tutte le organizzazioni che li circondano: crolla la fiducia perfino nel presidente della Repubblica Napolitano e nell’Europa, che fino a ieri erano due baluardi sicuri e apprezzati: ad aprile 2012 il 41 per cento esprime sfiducia in tutte le istituzioni, nelle banche poi… solo il 20 per cento dice di essere pienamente fiducioso.

Peggio di tutto fa la politica che ormai allontana il Paese dai rappresentanti che stanno nei palazzi e, se all’arrivo di Monti, a novembre 2011, il 76 per cento dei cittadini aveva tirato un sospiro di sollievo, la luna di miele è durata poco, perché oggi solo il 45 per cento ritiene che con lui la propria situazione possa migliorare. Le misure del governo Monti sono infatti considerate “non eque”, soprattutto l’Imu e le pensioni (insieme al prossimo aumento dell’Iva).

Ma il fatto più preoccupante è che cresce l’area grigia, vale a dire la percentuale di coloro che non si fidano più di nessuno che annunciano che non andranno a votare: ad aprile era il 44,9 per cento. E’ una frattura netta tra la politica e il Paese: da dicembre a oggi il 36 per cento dichiara di non aver fiducia in nessuno, né a destra, né a sinistra né al centro.

Aumenta il livore che fa perfino perdere la razionalità. Per dirne una per gli italiani oggi la soluzione dei problemi sta nella riduzione del numero dei parlamentari…

In questo clima il 64 per cento all’annuncio di possibili elezioni a ottobre grida “aiuto!”. Contemporaneamente c’è chi una soluzione la vede in Grillo e nel movimento 5 stelle: il 27 per cento lo crede un’alternativa valida al governo Monti.

E’ così che i grillini sono ora stabilmente il secondo partito che gli italiani (quelli che annunciano che andrebbero ai seggi) voterebbero con un consenso del 18,5 per cento. Primo il Pd, 26,7; terzo il Pdl, 17,2; quarto Italia dei valori, 7,8; quinto Udc 7,3; sesto Sel 6,3. E la Lega è ridotta al lumicino con il 4,6.

E però, in un contesto simile il presidente Ipsos si chiede e chiede: dove sono stati gli elettori finora? Il Paese è poi così diverso dalla politica che lo rappresenta?

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI