Il Maggio Archeologico di quest’ anno intende esplorare il tema dei legami d’amore e dei matrimoni nel mondo antico.
Le unioni matrimoniali sono sempre state la base dell’organizzazione sociale e per questo spesso motivate da esigenze di carattere comunitario come dimostrano molte evidenze archeologiche. Le fonti antiche, tuttavia, testimoniano anche l’esistenza di unioni sentimentali. Un viaggio attraverso la protostoria e il mondo greco e romano con molti riferimenti alla contemporaneità.
Mercoledì 16 maggio alle ore 21 al Civico Museo Archeologico di piazza Cittadella a Bergam Alta, Carmen Leone (Centro Didattico Culturale del Museo Archeologico) indaga sulla prostituzione sacra, argomento delicato e pochissimo trattato ma con molti riferimenti nelle fonti antiche, nasce nel mondo dei Sumeri e ha interessato tutta l’area del Mediterraneo fino all’India.
In un contesto di società agricola la sacerdotessa aveva il compito di intermediaria tra le divinità della fertilità (Inanna, Anahit, Ishtart, Afrodite, Astarte) e il re, che accopiandosi a lei acquisivano la capacità di diffondere la forza della procreazione, utile per la fertilità del terreno e quella delle donne della comunità, garantendo così la prosperità della comunità stessa. I riti di accoppiamento sacro venivano celebrati di solito dietro versamento di un obolo (ecco perché si parla di prostituzione): le prostitute sacre però non si arricchivano poiché tutto quanto veniva offerto era accumulato con il tesoro del tempio.
Letture di testimonianza antiche di Claudia Fredella
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