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Bergamo

Scuola di magistratura Pdl e Lega Nord: bruciati soldi bergamaschi

Mozioni in consiglio provinciale e a Palafrizzoni contro la scelta del ministro della Giustizia, Severino, di non aprire la scuola di Magistratura a Bergamo.

La scuola di magistratura non si aprirà più a Bergamo e i consiglieri comunali e provinciali di Pdl e Lega Nord annunciano battaglia. I consiglieri provinciali del Popolo della Libertà preparano una mozione che verrà presentata in una riunione fra i gruppi di maggioranza di Via Tasso: “La nostra richiesta al Presidente Pirovano è che la Provincia di Bergamo valuti se esistono le condizioni per far causa al Governo e, nel caso, proceda per via giudiziaria”, afferma senza mezzi toni il consigliere Matteo Oriani, promotore della mozione.

“Non è accettabile – prosegue Oriani – che i soldi dei bergamaschi vengano letteralmente bruciati a causa di scelte miopi, per non dire totalmente dissennate. Siamo stufi che le già risicate risorse a nostra disposizione vengano sprecate in maniera così plateale, per questo chiediamo anche che vengano fornite ai cittadini informazioni dettagliate su quanto speso finora, domandando al Prefetto, che è il rappresentante del Governo sul territorio, ragione di quanto successo. Ci chiediamo se questo comportamento non comporti un danno erariale, senza contare il danno d’immagine”.

“Se questa è la tanto sbandierata spending review di Monti stiamo freschi – afferma il consigliere – Invitiamo il premier e il ministro della Giustizia a fare un giro in bergamasca per farsi un’idea di cosa voglia dire davvero tagliare gli sprechi. L’Onorevole Gregorio Fontana ha già annunciato che in Parlamento si opporrà con tutti i mezzi per denunciare e contrastare questa decisione del Governo: invitiamo la Provincia a fare fronte comune, coinvolgendo anche Palafrizzoni e i nostri consiglieri regionali. Ci vuole uno scatto d’orgoglio dei bergamaschi”.

"Una scelta vergognosa ed inaudita" commenta Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni, alla conferma della decisione del Governo di non realizzare la scuola di magistratura a Bergamo. Ribolla annuncia la presentazione di un nuovo documento, che sarà posto all’attenzione di tutte le forze politiche, per manifestare il disappunto da parte del Consiglio comunale al ministro della Giustizia Paola Severino.

"La decisione presa dal Governo di non realizzare la scuola di magistratura, fortemente voluta da tutte le istituzioni di ogni colore politico, è un schiaffo a Bergamo e ai bergamaschi – commenta Ribolla -. Il Comune e la Provincia di Bergamo hanno già versato al collegio Sant’Alessandro 485.000 euro, dal 2008 al 2010, per pagare l’affitto dei locali individuati come sede provvisoria della struttura, che si era già deciso di intitolare a Guido Galli, il magistrato assassinato dai terroristi di Prima Linea. Si tratta di soldi pubblici spesi per un edificio che ora, come si è appreso dai giornali, rimarrà vuoto. É una cosa scandalosa, che conferma la totale mancanza di rispetto di questo Governo verso i cittadini e le autonomie locali: non dimentichiamo, infatti, che i Comuni si stanno impegnando ad approvare bilanci sempre più risicati per via dei costanti tagli ai trasferimenti da Roma, che intanto spreca centinaia di migliaia di euro per un’opera che da quanto apprendiamo pare non sarà realizzata". "La decisione del Governo è un affronto al Comune e alla Provincia di Bergamo, ma anche e soprattutto un grave danno per le casse pubbliche locali che hanno pagato per due anni, con soldi pubblici, affitti per la sede della scuola. Fino a poche settimane fa, inoltre, il Comune di Bergamo ha avuto incontri con i rappresentanti del Ministero e nulla si sapeva riguardo alla decisione di non realizzare la scuola – fa sapere Luisa Pecce, segretario cittadino della Lega Nord e consigliere comunale a Palazzo Frizzoni -. Nelle scorse settimane la Lega Nord ha presentato un ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale, di cui è primo firmatario il nostro capogruppo, al fine di valutare la presentazione di un ricorso alla Corte dei Conti per il danno procurato agli enti che hanno contribuito al pagamento degli affitti. La risposta dal Governo non è mai arrivata, ma considerato quanto appreso dai giornali la nostra azione non si fermerà qui". A tal proposito Alberto Ribolla annuncia l’intenzione di presentare in Consiglio comunale un documento, che sarà sottoposto all’attenzione di tutte le forze politiche, "per manifestare la contrarietà del Comune di Bergamo alla scellerata decisione presa dal ministero della Giustizia".

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