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Terrorismo

Rischio anni di piombo? Chi li ha vissuti: “No oggi è tutto differente”

I Gap rivendicano l'attentato al manager Ansaldo e si scopre che nel 2010 lì, come a Bergamo, spuntarono volantini pro Br. Ma Zaverio Pagani che visse gli anni di piombo da sindacalista non vede similitudini. Per Uliano, leadaer Fim, però la crisi porta qualcuno ad auspicare la violenza.

Mentre i Gap (Gruppi armati proletari) rivendicano l’attentato al manager dell’Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi, ecco che si scopre che nello stabilimento genovese nel 2010 erano stati trovati dei volantini con il simbolo della Brigate Rose, la stella a cinque punte.

Questo simbolo, lo ricordiamo, era comparso, sempre nel 2010 anche in Bergamasca, precisamente nell’autunno di due anni fa alla M&M International di Grassobbio: lì su un comunicato della Fim Cisl era stato scritto un invito a tornare agli anni di piombo. Un anno prima, nel 2009, alla Brembo di Curno erano stati trovati invece due volantini dei metalmeccanici della Cgil con la famigerata stella.

Allora, nel giorno dell’anniversario della morte di Aldo Moro, la domanda che in tanti si fanno: c’è il pericolo di un ritorno al terrorismo anni Settanta?

Per quanto riguarda Bergamo e la sua provincia abbiamo provato a porre la questione a un ex sindacalista che in tale ruolo visse quel momento, Zaverio Pagani che fu anche segretario della Cisl.

Lui è rassicurante: “No, non vedo assolutamente un terreno simile a quello di allora. E’ vero che il paese Italia vive un periodo di bailamme, di timori, d paura, ma non mi sembra proprio che ci sia qualcuno che intenda ripercorrere in modo organizzato quel cammino disastroso”.

Zaverio Pagani va oltre. “Devo dire che allora cera un movimento che aveva degli ideali, certo degenerati e certo completamente sbagliati, oggi c’è un individualismo esasperato che non porta a costruire gruppi eversivi dalle basi solide. Meno male, in questo senso”. E poi: “Negli ani settanta c’era anche chi era disposto al sacrificio personale per portare avanti determinate idee, oggi la vedo dura”.

Però dal fronte sindacale ancora attivo Ferdinando Uliano, neo segretario nazionale della Fim Cisl, sottolinea come negli ultimi mesi, complice la crisi, alle assemblee qualcuno, molto isolato, auspichi un intervento violento: “Frasi così, cominciano a sentirsi: sono rare e sono subito messe a tacere da una rivolta di tutti gli altri convenuti alle assemblee. Perciò ritengo si tratti di solitari arrabbiati tendenti alla violenza, almeno a parole. Vero è – conclude Uliano – che negli anni Settanta il terrorismo si nutriva anche di questo pseudo consenso, che era però molto più largo”.

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