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La fiction

“Una grande famiglia” piace anche grazie alle location: tu la vedi?

Ambientata in alcune città lombarde, tra cui Bergamo, la fiction della Rai che si concluderà lunedì 14 maggio sta raccogliendo un grande successo di pubblico.

Le storie di famiglie numerose e complicate sono sempre piaciute a mamma Rai, vedi un Medico in famiglia e Le cose che restano, tanto per citarne due. Questa famiglia però piace anche al pubblico.

L’ ultima puntata ha ottenuto ben il 25.60 % di share, cioè circa 6.900.000 telespettatori. Stiamo parlando di “Una grande famiglia”, nuova serie Rai che si concluderà settimana prossima, in onda su Rai 1 il lunedì sera, in prima serata.

La storia è intrigante bisogna riconoscerlo, attori eccellenti con alle spalle una lunga gavetta in teatro tra cui spicca una inedita Sandrelli a cui la parte della perfida suocera calza bene. La sceneggiatura è buona, in assoluta sintonia con i tempi moderni e i personaggi che la fiction rappresenta, ma la vera chicca sono le location.

La serie è ambientata tra Como, Pavia, Bergamo, Monza, Inverigo e Milano. La strepitosa regia di Riccardo Milani ha fatto in modo che ciascuna ripresa riuscisse a valorizzare le città ospiti. Sono meravigliose le inquadrature dall’alto di Città Alta e delle sue viuzze, di Piazza Vecchia, della torre del Gombito, del Duomo e della Cappella Colleoni. Le riprese, che sono state effettuate in sei mesi, hanno toccato anche la struttura degli Ospedali Riuniti di Bergamo e del Liceo Sarpi.

Oltre alla bellezza delle immagini, questa dislocazione dei personaggi in più città rende la storia stessa molto più credibile.

Difficile da pensare che tutti i figli e i numerosi nipoti vivano sotto lo stesso tetto, ecco quindi i numerosi fratelli che vivono in città diverse, alcuni dei quali stanno bene dove stanno e alcuni che vorrebbero tornare in campagna nel nido da cui tutto prese inizio.

Diciamo pure che gli stessi personaggi rappresentano un bel pezzo di Italia, c’è proprio di tutto: la nonna, Stefania Sandrelli, casalinga, eccellente in cucina; il nonno imprenditore, Gianni Cavina, che deve affrontare la crisi della sua industria ( tema azzeccatissimo e molto attuale); il figlio che segue il padre nel lavoro, Alessandro Gassman e che misteriosamente scompare lasciando la famiglia ad affrontare il tracollo finanziario; una figlia, Sonia Bergamasco, avvocato, credente e in carriera con un figlio che ha problemi di con i compagni di scuola perchè omossessuale.

A questo proposito vale la pena sottolineare la presa di coraggio e il grande salto fatto dalla Rai trasmettendo in prima serata la storia e il bacio tra il giovane Nicolò e Davide. Ancora, un’altra figlia, Sarah Felberbaum, che studia, si fa per dire, a Pavia e che ha una storia con un professore ammogliato e infine un altro figlio, Primo Reggiani, che ha una grande passione per i motori e che è ostaggio dei fantasmi del suo passato, nonostante la giovane età.

C’è pure la Trump, la nuora spendacciona e viziata che si svela, e questo ce lo aspettavamo, la più tenace del gruppo, rimasta vedova ma allegra perché innamorata del fratello, Giorgio Marchesi, del defunto (forse) marito nonché sua vecchia fiamma e con il quale si riaccenderà la passione.

Il panorama è denso di personaggi stereotipati che racchiudono ciascuno un proprio mondo, troppo esteso per essere rappresentanti tutti insieme. Il rischio di costruire un piatto troppo pieno e con poca sostanza era dietro l’angolo, ma non è stato corso. I personaggi sono tanti e interessanti, la storia è avvincente e misteriosa quel tanto da lasciarci attaccati agli schermi, curiosi di sapere come andrà a finire.

Tutto questo è stato curato nei minimi dettagli ed è inquadrato in una cornice narrativa chiara e lineare.

Un ottimo prodotto.

Giorgia Latini

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