Il vice brigadiere Roberto Lorini si presenta in sala stampa quasi imbarazzato. E’ visibilmente stanco dalla lunga giornata di giovedì, quando il caso ha voluto che fosse il primo a intervenire all’Agenzia dell’Entrate di Romano di Lombardia, a poche centinaia di metri dalla caserma dell’Arma. Nell’ufficio c’era Luigi Martinelli, 54 anni, armato di fucile a pompa e due pistole. Lorini ha però usato un’arma più efficace: la parola. “Ha accettato di parlare con me – spiega il vice brigadiere -, gli ho detto che eravamo amici, mi ha preso in simpatia. Abbiamo parlato dei problemi di tutti i giorni, del lavoro, della famiglia. Era molto arrabbiato. Dal suo tono ho capito che potevo anche fargli qualche battuta in dialetto e infatti ha funzionato. Poi ho chiamato mia moglie e gliel’ho passata”. La stampa lo definisce un eroe, lui però ammette: “Paura? Fin dai primi minuti. Una cosa è immaginarsi una situazione del genere, un’altra è trovarsela di fronte”. Lorini ha ricevuto i complimenti dai più altri gradi dell’Arma e nei prossimi giorni riceverà un encomio speciale per l’umanità e la professionalità dimostrata nella conduzione della trattativa.
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