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Marino la scelta giusta Ora lo stadio: ristrutturiamo il Comunale

Il nostro Luciano Passirani analizza il momento dei nerazzurri dopo il ko di San Siro "Ottima la scelta di rinnovare il contratto all'ex napoletano, ora diventato dg, ora si pensi a riqualificare il vecchio Comunale senza spendere soldi per la costruzione di una nuova struttura".

Atalanta sottotono e turnover che riduce il livello di competitività della formazione che affronta il Milan. Alla fine il risultato non appare mai in discussione, con un’Atalanta che risulta nulla per almeno i primi 15 minuti di gioco, poi è solo Denis a spaventare il Milan, ma non basta per uscire da San Siro con un risultato positivo.

Sorprende l’iniziale schieramento con la contemporanea rinuncia a Schelotto, Manfredini, Maxi Moralez e Carmona. Colantuono giustifica la prestazione della squadra e non potrebbe fare altrimenti, consolandosi con l’affermazione : “L’importante era uscire a testa alta”.

In panchina il mister non ha mai mollato prendendosela a più riprese con un Bonaventura poco ispirato, particolare una frase colorita indirizzata allo stesso prima del cambio: “Stai camminando, ora vedi di correre”, che ci rimanda a quanto successo a Firenze, dove al contrario è Delio Rossi a reagire con violenza ad una provocazione del suo giocatore Ljajic appena sostituito.

Sull’episodio Colantuono nelle dichiarazioni post partita sembra propendere per una difesa di ufficio del collega: “I giocatori devono rispettare il loro allenatore”. Quello che è certo che le due cose non sono da considerare eque, una reazione di Delio Rossi così violenta non è accettabile, nemmeno giustificabile e ha fatto bene la società viola a licenziare il proprio allenatore.

Archiviata la sconfitta di Milano il campionato dell’Atalanta è tutt’altro che finito, infatti il pareggio interno della Juventus riapre il discorso scudetto con il Milan, ora staccato di una sola lunghezza visto che all’ultima la squadra di Colantuono sarà di scena a Torino, possiamo affermare che il campionato passa dalle mani della Dea e in tema di calcio scommesse mi è sembrato di vedere un impegno diverso dal solito in tutte le squadre viste martedì e mercoledì sera.

MARINO PER ALTRI CINQUE ANNI – Parecchie, anche sottilmente da interpretare, le novità annunciate dal presidente Percassi nel corso di un programma di Bergamo TV, guarda caso – mi fanno notare – mai sugli schermi dell’altra emittente locale, ma questo è un altro discorso. Personalmente credo che il presidente di una società di calcio debba esserlo per tutti i tifosi, anche per quelli che non pagano il biglietto e per molteplici problemi si devono accontentare dei programmi televisivi locali.

Per stare nel tema dell’annuncio, Marino firma per cinque anni, ma la novità riguarda soprattutto il nuovo ruolo, direttore generale r non più solo responsabile dell’area tecnica.

Non che il buon Pierpaolo non spaziasse in altri settori, chiedere a Spagnolo per questo, il quale infatti si mette gloriosamente in pensione, pur con la precisazione di Percassi del suo mantenimento in società. Non è chiaro e nemmeno menzionato con quale incarico, mentre è pressoché certa in società la rinuncia alla famiglia Valenti, papà in pensione e il figlio Omar per scelta personale, in procinto di accasarsi altrove.

Scelta giusta e oculata quella della proprietà, nel calcio attuale ci vogliono professionisti e Marino lo è senz’altro, pur con tanti pregi e qualche difetto, ma quello che conta sono i risultati che oggi valgono anche per mister Colantuono.

Il solito e ironico amico mi spara una domanda: parliamo di quel Pierpaolo Marino che ha sempre affermato di firmare contratti di anno in anno? Risposta: tranne che a Napoli, dove sappiamo come finì con De Laurentiis, ed ora, ci auguriamo con copione migliore a Bergamo. Per fortuna del tifoso bergamasco Percassi non è De Laurentiis, anche se il momento immobiliare non è proprio migliore di quello del mondo della celluloide.

Come non sempre nascono registi come De Sica e Monicelli, anche tra i produttori e per i De Laurentiis era meglio Agostino, detto Dino, nient’altro che zio dell’attuale presidente del Napoli. L’altra sottile affermazione di Percassi riguarda il problema stadio e la costante perdita in generale di spettatori che a Bergamo si vorrebbe affrontare con una nuova offerta di servizi e così detto sembra banale, infatti la vera novità sull’argomento avviene con la precisazione di essere pronto anche ad una adeguata ristrutturazione.

Quindi, un meno per il nuovo stadio e un più per una possibile ristrutturazione? Non essere più il solo a pensarla in questo modo credo farà piacere non solamente al sottoscritto.

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