“Lanceremo l’obiezione fiscale contro il pagamento dell’Imu”. Non ha usato mezze misure o giri di parole Roberto Maroni, la cui dura presa di posizione contro quella che lui stesso ha definito “una tassa-rapina” ha già acceso il dibattito. Sulla questione Bergamonews ha interrogato alcuni sindaci leghisti della nostra provincia per sapere cosa ne pensano.
Molto ragionata la posizione del sindaco di Treviolo Gianfranco Masper: “Se mi danno indicazione operative praticabili non mi tiro di certo indietro. Condivido l’obiettivo ma bisogna vedere se c’è un metodo legale che non comporti poi pesanti ripercussioni. Certo è che l’Imu è una stangata davvero pesante”.
Decisa invece la presa di posizione del sindaco di Caravaggio, Giuseppe Prevedini: “E’ una tassa rapina a tutti gli effetti. La casa è il rifugio della famiglia, gli italiani sono stati invogliati a investire sul mattone e ora vengono penalizzati. Ma siamo fuori di testa? Ci vuole maggiore equità nei trattamenti, la gente dovrebbe poter vivere tranquilla e invece qui c’è una presa in giro dietro l’altra che sta portando all’esasperazione. I cittadini fanno sacrifici diminuendo le spese e poi si vedono incrementare le spese fisse: si sta distruggendo la dignità delle persone. Sarò sicuramente presente all’intervento di Maroni a Zanica e ascolterò con interesse quali saranno i metodi e le motivazioni che proporrà”.
D’accordo con Maroni anche Daisy Pirovano, sindaco di Misano Gera d’Adda: “Innanzitutto non dovrebbe chiamarsi Imu perché non è veramente un’imposta municipale. Concordo con Maroni ma ora aspetto di capire cosa dirà a Zanica e quali saranno le proposte concrete. Ad oggi noi abbiamo fissato delle aliquote provvisorie ipotizzando i tagli. Quando avremo la certezza, sperando che siano più bassi delle previsioni, faremo anche una revisione delle aliquote”.
Il sindaco di Stezzano Elena Poma va dritta al punto: “Noi siamo costretti ad applicarla e l’abbiamo già deliberata a dicembre ma non ne condividiamo di certo i presupposti: è una tassa che va a colpire e a penalizzare ancora le fasce più deboli”.
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