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L'accusa

Bergamo, nuovo ospedale “Il Pd come un bradipo si sveglia solo adesso”

Roberto Trussardi e Rocco Gargano, per Micromega Bergamo, dopo aver segnalato per mesi che qualcosa non andava attorno al nuovo ospedale di Bergamo ora puntano il dito sull'opposizione (in particolare il Pd comunale, provinciale e regionale), accusata di essere quantomeno lenta come un bradipo e di arrivare solo ora "a babbo morto", a far qualcosa, peraltro qualcosa di molto blando.

Roberto Trussardi e Rocco Gargano, per Micromega Bergamo, dopo aver segnalato per mesi che qualcosa non andava attorno al nuovo ospedale di Bergamo ora puntano il dito sull’opposizione (in particolare il Pd comunale, provinciale e regionale), accusata di essere quantomeno lenta come un bradipo e di arrivare solo ora "a babbo morto", a far qualcosa, peraltro qualcosa di molto blando.  

 

Da mesi solleviamo pesanti interrogativi sulla gestione e sullo svolgimento dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale: 150 milioni di extracosti (quasi 500 milioni di spesa contro i 340 previsti e non è finita) e ritardo di anni per il completamento dell’opera, con il risultato di avere una struttura che ancor prima di entrare in attività già presenta vizi e difetti che ne impediscono o almeno ne rendono difficoltoso il collaudo.

Due cause pendenti, per centinaia di milioni di euro, tra l’impresa costruttrice e gli Ospedali Riuniti, un’inchiesta a Bari, per altre vicende, che ha portato a provvedimenti giudiziari clamorosi contro responsabili della società che ha edificato l’ospedale nuovo, un’indagine della magistratura a Bergamo per l’appalto, senza gara e sempre alla stessa società, per realizzare una trincea drenante.

Si potrebbe continuare, ma ormai a tutti è chiaro che quello del nuovo ospedale, unitamente alla alienazione delle aree del vecchio complesso di largo Barozzi, dovrebbe essere un argomento fondamentale di discussione e iniziativa delle forze politiche locali: un tema concreto che riguarda direttamente tutti i cittadini della città e molti della provincia, non le solite fumisterie astratte dei politicanti.

I mezzi di informazione hanno svolto il loro compito, informando i cittadini di quanto sta accadendo. Denaro pubblico che prende il volo e tutela della salute, quale miglior banco di prova per i partiti di opposizione? Quali migliori argomenti di discussione per mettere all’angolo la politica sanitaria formigoniana? Invece a Bergamo i partiti, o quel che ne resta, tacciono, e se è comprensibile (naturalmente non giustificabile) il mutismo delle destre che sgovernano Regione Provincia e Comune, e che dunque portano sul groppone responsabilità evidenti, è veramente incredibile che facciano i pesci in barile i consiglieri regionali, provinciali e comunali del PD.

Ora, dopo che sui giornali sono apparse foto inequivocabili e persino filmati che documentano la situazione di estrema gravità in cui versa la nuova struttura, confermando ciò che da mesi andiamo dicendo, i consiglieri regionali del PD Martina e Barboni, unitamente ai consiglieri comunali dello stesso partito, escono dal letargo (del resto è primavera) e di fronte al disastro assumono una baldanzosa iniziativa: chiedono un incontro al direttore dell’ospedale, (oh perbacco, ma non avranno esagerato?) e persino una visita in loco (non hanno visto i filmati, del resto il letargo impone i suoi ritmi). Spieghi il direttore, affermano indomiti, come si intende porre rimedio.

Martina e Barboni ci ricordano i bradipi, simpatici animaletti che si muovono molto, molto lentamente nella vegetazione tropicale: si dividono in due sottospecie, quelli a tre unghie e quelli a due. Quelli a due sono i più lenti, sono inoffensivi e dormono 16 ore al giorno. Martina e Barboni, se fossero bradipi, sarebbero biunghiati.

Non solo hanno preso la pugnace iniziativa dell’incontro con il direttore “a babbo morto” cioè quando i buoi (ovvero i denari) erano scappati, ma la porta della stalla hanno contribuito ad aprirla loro stessi, votando contro una mozione presentata dall’IDV e discussa in regione il 26 luglio scorso con la quale si chiedeva di sospendere un ulteriore finanziamento regionale di 76 milioni di euro in attesa dei dovuti chiarimenti sugli extracosti e sulle infiltrazioni.

Si vedano in tal senso gli articoli pubblicati dai giornali il giorno successivo all’incredibile voto. Purtroppo era luglio, non stagione di letargo. Se avessero dormito, quel giorno in regione, almeno non avrebbero contribuito a bocciare un’iniziativa che voleva salvaguardare il denaro dei contribuenti, lasciando la responsabilità a PDL e Lega.

Ora si incontrino pure con il direttore, ma se non sono riusciti ad assumere un’iniziativa concreta sul tema da secoli disperiamo che ce la facciano adesso.

Se Formigoni è ancora al suo posto dopo 18 anni una ragione ci sarà.

Per MicroMega Bergamo

Roberto Trussardi

Rocco Gargano

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