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Lega unita day

A Zanica Bossi gela Maroni: mi ricandido

Mentre Bobo lancia l'obiezione fiscale all'Imu, il senatùr annuncia che vuole tornare segretario del movimento. Tensione tra militanti e giornalisti. Subito dopo il comizio i dirigenti della Lega si sono spostati all'interno del tendone per il pranzo dei lavoratori padani.

Un Primo Maggio insolito per la Lega che a Zanica, proprio in provincia di Bergamo celebra non il giorno dei lavoratori ma l’unità del movimento. E però la celebrazione sorprende un po’ tutti a cominciare dal protagonista della giornata, Roberto Maroni, le cui aspirazioni alla leadership vengono gelate dal senatùr.

Umberto Bossi infatti annuncia: mi ricandido a segretario federale della Lega. La dichiarazione ha un che di clamoroso se si pensa che Bossi si è dimesso da segretario dopo la bufera giudiziaria che ha travolto la Lega Nord. Ma lui dice che ci riproverà "per forza, per la gente. Se no la gente pensa che non siamo uniti. La Padania viene, perché siete un popolo sotto il tallone di uno Stato centralista, antidemocratico e fascista".

"Secondo me – ha poi proseguito – non ha rubato nessuno, non vedo ladri ma qualche errore".

Intantoi il Lega Unita Day come annunciato ha chiamato a raccolta i sindaci lumbard per dare il "la" all’obiezione contr l’Imu: "L’obiettivo più importante, se ci sarà l’adesione di tutti i Comuni, è che si possa mandare a casa il governo prima dell’estate", ha detto Roberto Maroni, presente tutto lo stato maggiore del Carroccio. Le critiche di Maroni si sono indirizzate in particolare verso le politiche fiscali del governo. "La nostra iniziativa è seria, viene condivisa da tanti sindaci – ha detto a proposito dell’Imu -. Nascondersi dietro al dito e non vedere cosa sta succedendo, e parlo del Governo, vuol dire non capire il dramma di tante famiglie e di tanti Comuni che non hanno un centesimo perché rapinati dal Governo".

E Roberto Calderoli dal canto suo ha replicato alle accuse del premier Monti: "E’ falso attribuire responsabilità al passato governo, perché oggi si può dire che i conti li aveva tenuti più in ordine il governo Berlusconi e grazie alla Lega è stata garantita anche la pace sociale".

In quel di Zanica ci sono state anche alcune tensioni fra i militanti leghisti e i giornalisti. Subito dopo il comizio i dirigenti della Lega si sono spostati all’interno del tendone per il pranzo dei lavoratori padani, inseguiti dalla stampa. Ma una volta dentro i militanti infastiditi hanno cominciato ad urlare "fuori, fuori" e "venduti, venduti" all’indirizzo dei giornalisti, dei fotografi e dei cameraman presenti. A un certo punto da parte di alcuni presenti al pranzo sono partiti anche degli spintoni per cacciare i giornalisti verso il piazzale esterno. Anche durante una intervista a Umberto Bossi alcuni leghisti hanno urlato "comunisti" agli intervistatori.

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