Prima la targa dedicata al giovane partigiano Bortolo Pezzutti, poi la stele ai 13 martiri sul lungolago.
A Lovere il 25 Aprile sa di ritorno a un passato di tensione che non si vorrebbe rivivere: infatti i due omaggi alla memoria sono stati imbrattati proprio nel giorno della celebrazione della festa della Liberazione.
I primi a condannare "l’esecrabile gesto" nella cittadina dell’alto Sebino, sono i socialisti Santo Consonni e Sara Pasquot, ma l’antipatia per questo vandalismo si respira ovunque.
Anche il deputato di Bergamo Antonio Misiani (Pd) commenta il fattaccio: "Le notizie di questa mattina provenienti da Lovere destano seria preoccupazione non solo a Lovere. L’imbrattamento delle targhe simbolo di una memoria ancora viva in tanti bergamaschi è un fatto molto grave che tutti,indipendentemente dalla parte politica, devono condannare con fermezza. La liberazione e i suoi simboli devono essere patrimonio di tutti poichè da essa nasce la repubblica e l’attuale democrazia. Auspichiamo quindi che anche l’amministrazione comunale di Lovere prenda una posizione chiara e netta".
E l’Amministraziione comunale di Lovere in serata è intervenuta a condannare "con fermezza i vili gesti che in questi giorni hanno visto l’imbrattamento della targa che fa memoria di Bortolo Pezzutti (arrestato a Lovere alla vigilia di Natale del 1944 e deceduto nel campo di concentramento di Bolzano in seguito alle violenze e percosse subite dai nazisti) e del monumento che ricorda i XIII Martiri proprio nella piazza principale del paese a loro dedicata".
Si tratta, dichiara il sindaco della citadina Giovanni Guizzetti "di comportamenti indegni ed inqualificabili compiuti da chi, vanamente, pensa di cancellare in questo modo la storia e che necessitano di una attenta vigilanza da parte di tutti per impedirne il ripetersi. Il fatto che questi atti siano stati perpetrati in occasione della festa di Liberazione rende ancora più
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