I prezzi di A2A ed Enel, per restare nel concreto, sono stati oggetti di un diluvio di vendite che hanno portato i prezzi ai minimi storici assoluti.
In poco più di 2 mesi Enel ha lasciato sul terreno circa il 20% raggiungendo quota 2,45 euro.
A2A si impenna in chiusura di giornata del +8,5% dopo essere scesa senza accenno di rimbalzo alcuno dall’inizio di marzo dall’area 0,80 a 0,45, quasi la metà; negli ultimi 3 giorni i volumi erano cresciuti notevolmente.
Il tema di fondo è che i consumi di gas ed energia elettrica in momenti di recessione non possono che essere calanti per le imprese, ma il fatto nuovo è che il trend negativo inizia ad essere rilevante anche sul versante delle famiglie dove all’assalto dei prezzi ci si difende innanzitutto evitando gli sprechi.
Gli sprechi di qualcuno sono il profitto di altri.
Ma, insieme, si fa strada l’ipotesi che i reiterati annunci del Governo circa l’attualità di provvedimenti orientati alla diminuzione delle tariffe, non possa che passare dall’aumento concreto della concorrenza e dallo sblocco di quelle sacche di beneficio, sorta di manomorta, che ancor oggi privilegiano gli ex monopolisti ed in genere alcune società a forte presenza pubblica, diretta od indiretta.
J.T.
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