Legambiente non ci sta e chiede a gran voce l’intervento della Provincia e della Regione in merito all’ordinanza, emanata da Regione Lombardia, che prevede provvedimenti di limitazione della circolazione per alcuni veicoli finalizzati alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e per il miglioramento della qualità dell’aria.
L’ordinanza è stata in vigore dal 15 ottobre 2011 fino al 15 aprile 2012 ma i dati raccolti in questi 184 giorni non sono certo confortanti. Il pm10 ha sforato i limiti imposti per legge 105 volte nella centralina di via Garibaldi e 89 in quella di via Meucci (nel solo 2012 rispettivamente 63 e 51 volte).
La sigla pm10 sta a identificare polveri, fumo e microgocce di sostanze liquide in sospensione nell’atmosfera sotto forma di particelle microscopiche, il cui diametro è uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro. Le principali fonti di pm 10 sono fonti naturali (incendi, erosione suolo, eruzioni vulcaniche, polline, sale marino) e fonti antropiche (combustione nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento e nelle attività industriali): la nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni. Tanto più sono piccole quanto più le polveri riescono a oltrepassare le difese dell’apparato respiratorio, causando asma, affezioni cardio-polmonari e diminuzione delle funzionalità polmonari.
Secondo Legambiente la città e la provincia di Bergamo non sono state capaci di porre la giusta attenzione verso il problema, rimandando la questione alla prossima entrata in vigore del provvedimento: l’associazione, invece, richiede un confronto serrato tra Comuni, Provincia e Regione Lombardia per trovare risposte efficaci.
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