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Il sindaco di torre boldone

“Non costruiremo nessuna centrale a olio di colza”

Timore per la possibile installazione di una centrale ad olio di colza nel centro cittadino: nasce il Comitato ‘Liberi dalla Centrale’. Il Sindaco: ‘Non costruiremo alcuna centrale ad olio di colza".

Il pomo della discordia a Torre Boldone è il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile approvato dal consiglio comunale di Torre Boldone il 29 novembre 2011. Il Piano costituisce uno degli adempimenti che i comuni aderenti al Patto dei Sindaci, progetto promosso dall’Unione Europea, si sono impegnati a realizzare per raggiungere l’obiettivo della riduzione del 20% della Co2 entro il 2020. Il Comune prevede di poter raggiungere tale obiettivo anche realizzando un impianto di cogenerazione con rete di teleriscaldamento, costituito da due caldaie a metano e da un’unità con alimentazione a energie rinnovabili, la cui scelta dovrà essere fatta nel rispetto delle norme di qualifica del GSE a impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili IAFR e nel rispetto della sostenibilità ambientale dell’approvvigionamento della risorsa. La centrale servirà per riscaldare con una rete di teleriscaldamento il polo scolastico e il centro sportivo. Durante il consiglio comunale del 29 novembre 2011 il PAES è stato emendato, eliminando espressamente la possibilità che il propellente della centrale a energia rinnovabile potesse essere anche un combustibile derivante da fonti di energia rinnovabile, quale l’olio di colza. Tale emendamento era stato proposto dalla Lista Civica Cittadini di Torre Boldone, la quale per mezzo del suo capogruppo Alberto Ronzoni aveva dichiarato che nella redazione del Paes ‘c’è stata grande trasparenza e coinvolgimento della popolazione e dei gruppi consiliari che ha consentito di proporre modifiche, che sono state illustrate e che hanno la finalità di chiarire che l’energia rinnovabile che si vuole veramente utilizzare è quella fornita dall’acqua e dal sole ed eventualmente dalla geotermia che ci permettono un impatto zero sull’ambiente’. La Lista Civica per Torre Boldone, pur avendo espresso voto favorevole al Paes, aveva manifestato alcune perplessità, sostenendo che il Piano sarebbe stato economicamente sostenibile solo allorché la centrale fosse stata alimentata ad olio di colza, combustibile soggetto ad importanti incentivi governativi. In particolare il consigliere capogruppo Fabio Ventura affermava: ‘siamo d’accordo nel togliere la parola combustibile contenuta nella scheda D2.1, che così diventa una voce neutra di fronte a qualunque rischio, ma è molto importante capire, se non si parla più di combustibile, a cosa dobbiamo riferirci? Se voglio la sostenibilità economica del piano e nel contempo elimino la parola combustibile non ho più la sostenibilità, e mi chiedo da quale fonte derivano i 28 centesimi previsti a pag. 115, considerato che non si parla più di combustibile. La modifica sembra quindi corretta perché sgombra il campo da molti dubbi che preoccupano i cittadini, ma nella sostanza sembra non cambiare niente se non individuo il generatore di energia che produce le entrate economiche. La modifica è stata fatta per tranquillizzare i cittadini, ma il Piano dal punto di vista economico non sta in piedi, perché la riduzione del 20% si raggiunge con il 100% delle azioni previste nel Piano’. I dubbi sollevati dal consigliere Fabio Ventura hanno portato alcuni cittadini di Torre Boldone alla costituzione del comitato ‘Liberi dalla Centrale’. ‘Siamo contrari alla realizzazione di una centrale ad olio di colza nel bel mezzo del paese vicino alle scuole – spiega Maurizio Rovetta, rappresentante del comitato, il quale prosegue – le emissioni di questa centrale sono paragonabili ad un grosso camion sotto sforzo che funziona per circa 8000 ore all’anno. Noi, invece, siamo favorevoli allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile ecosostenibili. La centrale, inoltre, non è nemmeno economica in quanto il PAES si regge sugli incentivi pari a 0,28€/kWh che vengono dati per la produzione di energia prodotta con questo tipo di centrali, valido fino al 31/12/2012; la nuova incentivazione non è ancora definita ma si vocifera di tagli consistenti. Abbiamo quindi il sospetto che tutta questa operazione non sia destinata ad apportare neanche benefici economici alla comunità bensì solo un pericoloso aumento dell’inquinamento concentrato al centro del paese, favorendo magari gli interessi di qualcuno. Un altro elemento: il combustibile deve arrivare da fuori, trasportato su gomma con un aggravio di cisterne e camion che entrano nel plesso scolastico’. Le critiche del comitato hanno colto di sorpresa il Sindaco Claudio Sessa: ‘sinceramente non capisco le posizioni del Comitato. Continuiamo a ripetere da mesi che non realizzeremo la centrale ad olio di colza e lo abbiamo anche scritto sul tabellone elettronico davanti al comune. Ribadisco che nel PAES, votato all’unanimità dal Consiglio Comunale, non si fa più alcun riferimento alla parola combustibile. E’ chiaro, quindi, che la futura centrale non sarà alimentata da olio di colza, ma da vere fonti di energia rinnovabile, quali il solare, l’idroelettrico e il geotermico. Tengo inoltre a precisare che il PAES è un documento in continuo movimento e può essere riparametrato ogni due anni, al fine di meglio raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2. Ad esempio nella situazione attuale con l’installazione delle pompe di calore nel palazzo comunale e nel plesso scolastico si potrebbe raggiungere un tale risparmio energetico da rendere superflua l’installazione dell’impianto di cogenerazione di energia’. Sulla stessa linea si è posto il consigliere Alberto Ronzoni, che in ogni caso ha ribadito la sostenibilità economica della centrale anche con l’alimentazione a fonti di energia rinnovabile: ‘osservo che il teleriscaldamento previsto dal PAES produce 1.380 kw l’anno, ma siamo in grado di arrivare ad una cifra superiore se sommiamo la produzione dei pannelli fotovoltaici attuali e la produzione derivante dalla centrale idroelettrica e quindi abbiamo la possibilità di far funzionare il teleriscaldamento parte con quello che già abbiamo e parte con la centrale idroelettrica’.

Giovanni Bertino

 

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