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La denuncia

Radio Padania: come ti finanzio l’emittente di partito

Radio Padania gode di un trattamento di notevole favore in tema di frequenze e canali. Una legge del 2004 l'aiuta e, anche se il ministero interviene per evitare che le frequenze avute gratis vengano rivendute, trova l'escamotage per far cassa.

Radio Padania gode di un trattamento di notevole favore in tema di frequenze e canali. Con una Legge del 2004, approvata dalla Lega stessa, Radio Padania è autorizzata ad attivare frequenze radiofoniche con una semplice comunicazione al Ministero, a patto che i nuovi canali non interferiscano con quelli (già affollatissimi) utilizzati dalle altre emittenti esistenti, Rai inclusa.

Lo scopo della Legge, che in realtà autorizza nuove accensioni a tutte le emittenti ‘comunitarie’ nazionali (si chiamano così quelle che trasmettono poca pubblcità) con copertura del territorio nazionale inferiore al 70%, è quello di permettere alle emittenti ‘minori’ di poter essere ricevute sull’intero territorio nazionale senza imbarcarsi in costosi acquisti di canali.

Prima evidenza che la dice lunga sugli eventi che racconteremo nel prosieguo dell’articolo: le radio nazionali comunitarie italiane sono due, Radio Maria e Radio Padania. Di queste Radio Maria copre già tutto il territorio italiano e non ha bisogno della Legge di cui sopra. Pertanto l’unico beneficiario della Legge è Radio Padania, organo d’informazione del partito.

Ma le distorsioni non nascono e finiscono con l’attivazione dei canali, la cui accensione ha peraltro portato a numerose cause giudiziarie per interferenze, ma partono dall’utilizzo improprio che Radio Padania ha fatto della Legge per finanziarsi accendendo i canali e cedendoli dietro corrispettivo ad altri operatori radiofonici: si parla di milioni di euro al cui confronto i soldi per le lauree sono ‘paghette’.

La pratica, che arricchisce l’organo di partito e distorce la concorrenza del mercato radiofonico, ha come ulteriore ricaduta la possibilità per alcune radio ‘amiche’ di espandersi in territori dove non erano presenti con modifica del profilo di concorrenza pubblicitaria e di audience.

Il Ministero è più volte intervenuto, con tutte le limitazioni che dava l’appartenenza della Lega alla maggioranza che nomina il sottosegretario e muove i dirigenti ‘periferici’, vietando la cessione degli impianti attivati in base alla famigerata Legge: in sostanza, sostiene correttamente il Ministero, gli impianti possono essere utilizzati solo da Radio Padania.

Ma ecco che la Lega trova una soluzione per conformarsi alla circolare del Ministero. Al posto di vendere gli impianti procede a permute (come se una permuta non fosse una doppia vendita) cui segue la vendita dell’impianto ricevuto in permuta. I signori della Lega sono senz’altro creativi.

Sandro Palermo

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