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L'intervista

Saita: Bossi tradito dalle donne ma la Lega non è finita

Il sindaco di Seriate Silvana Saita, leghista doc, è delusa ma stasera in fiera ci sarà. "Sa cosa mi fa arrabbiare? Che bisogno c’era di comprare lauree e diplomi? La Lega è il movimento della gente semplice, semplicità tradita".

E’ uno dei sindaci più apprezzati della Bergamasca, è una bandiera della Lega in terra orobica, è una donna, che pur restando sempre in linea con i diktat lumbard, non ha mancato di contestare e anche disobbedire a volte. E’ Silvana Saita, primo cittadino di Seriate, insegnante, provenienza Azione cattolica, dal ’95 amministratrice nella cittadina alle porte di Bergamo.

Oggi è in difficoltà, non lo nega: “I pensieri della notte non sono proprio belli anche per una come me piuttosto ottimista. Mettiamola così: se un albero ha ottime radici anche se perde alcune foglie riesce a dare i suoi frutti”.

Tra le foglie, restando in metafora, ce n’è una che pesa, Umberto Bossi…

Bossi, sì, è stato spregiudicato, rozzo, grossolano, ha usato la gestualità… ma ha avuto l’intuizione: la scommessa sul federalismo e sulle autonomie locali. Certo, dopo la malattia qualcosa si è spezzato.

Cosa è successo?

Che non è stato più leader. Si è affidato ad altri, alle donne ed è quello che più mi fa rabbia. Le donne l’hanno tradito

Ma lei non sospettava nulla?

Da un anno almeno si sussurravano starne cose, ma sa, io tendo a non dar credito alle voci. Poi abbiamo saputo dei soldi in Tanzania e a quel punto anche quelli come me, sempre positivi, non hanno potuto far altro che accettare la verità.

Che verità?

Che era ora di cambiare. Anche se ancora oggi alcune cose non riesci a crederle.

Per esempio?

Per esempio mi spieghi lei che bisogno c’era di andare a comprare lauree e diplomi? La Lega è il movimento della gente semplice, ha fatto di una certa rozzezza la propria bandiera. E questi tradiscono la gente che si identificava in questa geniale ignoranza per comperare dei titoli di studio.

Si sa, i figli sono pezz’e core.

Ecco l’altro punto: mi sembra che Bossi come tanti padri assenti, abbia cercato di compensar la mancata presenza con soldi e regali. Fino a donare ai figli posti di potere. Grande errore.

Ora come il padre, anche Renzo annuncia le dimissioni, la basta?

Ne servono altre.

Poi via a Maroni?

Io sono stata tra i primi a credere nei barbari sognanti.

E lei stasera ci sarà alla fiera?

Ci sarò, ho un po’ di febbre, ciononostante non mancherò.

Perché?

Perché l’idea, l’intuizione che sta alla base della Lega, il federalismo rimane ancora e anzi va sostenuta con più forza.

RdC

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