Per una volta i pirati si affidano alla giustizia. E’ infatti iniziata un’insolita “guerra” tra corsari che esce da mari e oceani per attraccare nei tribunali. Il Partito Pirata Italiano ha presentato ricorso al Tribunale di Milano, Sezione specializzata in materia di proprietà industriale e intellettuale, per la tutela del proprio nome e del proprio simbolo, contro Pirateparty e il suo leader e fondatore Marco Manuel Marsili.
Il giudice designato, dott. Pierluigi Perrotti, nella decisione del 30 marzo ha ordinato “all’associazione non riconosciuta Partito Pirata – Pirateparty.it e a Marco Manuel Marsili la cessazione dell’uso in ogni forma e contesto dei nomi Partito Pirata, Pirateparty e/o Pirate Party anche come nome di dominio internet” e ha inibito alla stessa associazione e al suo leader “qualsiasi ulteriore utilizzo del segno grafico della vela rigonfia verso destra inserita in un cerchio”.
Questo, però, è solo il primo atto della battaglia perché i legali del Pirateparty.it hanno già annunciato che presenteranno reclamo contro l’ordinanza cautelare emessa dal giudice designato, dott. Pierluigi Perrotti.
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