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Scandalo fondi Lega: Umberto Bossi si è dimesso “Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che porti” fotogallery video

Scossone in casa Lega Nord. Umberto Bossi si è dimesso da segretario del partito. La decisione del Senatùr in seguito allo scandalo che ha coinvolto il segretario amministrativo Belsito e la famiglia dello stesso Bossi. "Coinvolto anche Calderoli".

Scossone in casa Lega Nord. Umberto Bossi si è dimesso da segretario del partito. La decisione del Senatùr in seguito allo scandalo che ha coinvolto il segretario amministrativo Belsito e la famiglia dello stesso Bossi. In Consiglio federale, a quanto si apprende, avrebbe detto che la sua scelta è irrevocabile. Secondo indiscrezioni la guida del partito viene affidata ad un ‘triumviratò composto da Maroni, Calderoli e Giorgetti che manterranno l’incarico molto probabilmente fino al congresso. Negli atti dell’inchiesta gli investigatori scrivono che «l’irregolarità della gestione dei fondi della Lega, rileva anche sotto il profilo dell’appropriazione indebita in relazione ai fondi derivanti dal finanziamento pubblico». Infatti, si legge ancora, «come minuziosamente descritto da Belsito e dalla Dagrada in numerose intercettazioni telefoniche (…) rilevanti somme di denaro sono state utilizzate per sostenere esigenze personali e familiari, estranee alle finalità ed alle funzionalità del partito Lega Nord ed a favore di: Bossi Umberto, Manuela Marrone (moglie), Bossi Riccardo, Bossi Renzo, Bossi Roberto, Mauro Rosy, Calderoli Roberto, Stiffoni, alla scuola Bosina, con sede a Varese (…), riconducibile a Manuela Marrone ed al SinPa (Sindacato Padano) riconducibile a Mauro Rosy, e ad altri soggetti e strutture citate nelle telefonate ed in corso di identificazione».

Alcune decine di militanti del Carroccio hanno raggiunto il cortile interno di via Bellerio e sotto le finestre fanno sentire con i cori il loro sostegno a Umberto Bossi. «Bossi non mollare», «Bossi-Bossi» e ancora «Butta fuori i traditori».

Ore 19.47 Numero speciale della Padania domani in edicola: «praticamente un numero monografico», dice il direttore, Stefania Piazzo. Apertura gigante sul leader storico: «Bossi, Lega per sempre» il titolo, e a seguire un’intervista esclusiva al Senatur. Anzi: «una lunga chiacchierata -preferisce definirla Piazzo all’Adnkronos-. Emozionata? Bossi è sempre emozionante. È un uomo dal fiuto politico straordinario, lui ti apre la mente. E stavolta ha dimostrato ancora di essere un leader politico con gli attributi, come altri non hanno». Inutile cercare segni di debolezza o tristezza nel Senatur, chiarisce Piazzo: «è assolutamente tranquillo, sereno e lucido. Ha parlato della Lega, non si è rivolto nè a politici avversari nè a quelli alleati. Giornalisticamente -conclude- è una fortuna infinita parlarci»

Ore 18.58 Anche ricevute e documentazione contabile riguardanti spese sanitarie e scolastiche dei familiari di Umberto Bossi sono state sequestrate ieri a Roma nella cassaforte di Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega Nord. Noe e Guardia di Finanza hanno trovato, secondo quanto si è appreso, la ricevuta relativa a un intervento di rinoplastica a cui si sottopose Sirio, uno dei figli di Bossi, e documenti riguardanti il pagamento di multe per Renzo Bossi. Tra i pagamenti risultano anche l’assicurazione per l’abitazione dei Bossi a Gemonio e le spese – 20mila euro – per il tutor di Renzo.

Ore 18.48 Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega indagato a Milano, Napoli e Reggio Calabria, avrebbe sottratto dalle casse della Lega Nord un milione di euro da destinare alla scuola Bosina di Varese per Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. È quello che emerge da un’intercettazione dello scorso 8 febbraio tra Belsito e Nadia Dagrada, dirigente amministrativa di via Bellerio. Riferendosi all«elencò di quel che era stato dato per la scuola, Belsito dice: »È un milione, quello«, e la Dagrada aggiunge: »No, tra… tra tutto cosa dici? Eh… bah, secondo me arriviamo anche a qualcosina di più, sai?«

Ore 18.36  «A Bossi ho detto: Umberto se deciderai di ricandidarti al congresso federale questo autunno io ti sosterrò»: lo ha detto all’ANSA Roberto Maroni. «Alla fine del Consiglio federale – ha aggiunto Maroni – io e Umberto ci siamo lungamente abbracciati»

Ore 18.28  Roberto Castelli avrebbe voluto sapere chi sono i revisori dei bilanci della Lega, ma Umberto Bossi doveva fermarlo. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta condotta tra Milano, Napoli e Reggio Calabria sull’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito. In una telefonata intercettata tra Nadia Dagrada e l’ex tesoriere emerge che i revisori dei bilanci della Lega non si sono «mai visti» e che i bilanci vengono redatti dalla stessa Dagrada. Il tema nasce dalla richiesta di Roberto Castelli di sapere chi sono i revisori per avere informazioni. Per questo al telefono con Belsito Nadia Dagrada lo invita a parlare con Bossi: «tu il capo lo metti di fronte al discorso da dire, guarda che .. io non posso far vedere nulla ad altre persone, se iniziamo a scoperchiare la cosa… cioè… (Bossi, ndr) deve capire che deve stopparlo perchè se esce qualcosa di qua è la fine». Per la Dagrada Castelli «si deve fermare perchè se no c’è da tirar fuori gli usi per casa sua. Lo deve capire e deve chiamare Castelli e dire si stoppa lì».

Ore 18.15 I sostenitori di Umberto Bossi, che da un paio di ore presidiano la sede della Lega in via Bellerio, hanno distribuito un volantino nel quale si dà del traditore a Roberto Maroni. Il volantino riporta tre immagini: la prima vede Gesù baciato da Giuda; nella seconda Silvio Berlusconi abbracciato da Gianfranco Fini e nella terza Maroni con una mano attorno al collo dello stesso Bossi e sotto la scritta: ‘Il traditore aveva dato loro un segno dicendo quello che bacerò è lui. Arrestatelò, dal Vangelo secondo Matteo. Tanta è la rabbia dei sostenitori di Bossi che hanno scambiato un’auto per quella di Maroni tempestandola di pugni al grido di ‘traditorè, ‘traditorè. 

Ore 18.09  «In questo momento così difficile non posso che esprimere tutta la mia stima, la mia ammirazione e il mio affetto a Umberto Bossi. Senza di lui non ci sarebbe stata la Lega Nord e non ci sarebbe mai stato lo straordinario progetto di rinnovamento e di cambiamento radicale del Paese che dobbiamo necessariamente portare avanti. Grazie a uomini coraggiosi come lui, il Nord negli ultimi anni è infatti tornato a sperare in un futuro più libero e giusto. Bossi resta comunque il più grande leader politico che questo Paese abbia mai avuto». Così Davide Boni, Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, ha commentato le dimissioni del Segretario Federale della Lega Nord, Umberto Bossi. 

Ore 18.03 «Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che eventualmente porti». Lo ha detto Umberto Bossi durante il federale della Lega, secondo quanto ha riferito l’europarlamentare Matteo Salvini a Radio Padania.

Ore 17.53 Umberto Umberto Bossi si è dimesso da segretario della Lega Nord ma da adesso è presidente. A confermarlo è stato il capogruppo della Lega Nord in regionale Lombardia, Stefano Galli che fa parte del consiglio federale. «Spirito da statista»: così Stefano Galli ha poi spiegato la scelta di Umberto Bossi e la sua decisione di lasciare l’incarico di segretario federale della Lega Nord. Galli ha detto che Bossi ha preso la decisione di dimettersi, spiegando che ha deciso così «poichè di mezzo c’è la famiglia». «Non ho mai visto un segretario di un partito fare così». Galli ha sottolineato che il nuovo triumvirato con la Del Lago, Calderoli e Maroni traghetterà il partito fino al congresso federale. La data dovrebbe essere stabilita le prossime settimane, comunque dopo i vari congressi nazionali che si terranno fino alla fine dell’estate.

Ore 17.49 "Sono notizie che colpiscono, credo che adesso non sia possibile un commento, vediamo come si evolve la situazione». Così il presidente della Regione Roberto Formigoni ha commentato le dimissioni presentate da Umberto Bossi in via Bellerio quasi contemporaneamente alla conferenza stampa dopo giunta.

Ore 17.34 Bossi nominato presidente della Lega Nord

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